Cronaca

Truffa cinofila, commercianti
raggirati. Ma non fu l'imputato

Si era fatto consegnare dei soldi per sponsorizzare una presunta esibizione cinofila, presentandosi come responsabile di un allevamento di una presunta associazione di Cremona. Aveva ordinato pizze, fiori,  targhe e altro materiale da utilizzare per le premiazioni e ha voluto 30 euro per lo sponsor, ma poi era sparito nel nulla dopo essere riuscito a riscuotere piccole somme di denaro. Nell’ottobre del 2019 diversi commercianti di Soresina erano caduti nel raggiro.

A processo è finito Mario, 65 anni, che oggi però è stato assolto. Non c’è la prova che sia stato l’autore della truffa. All’epoca alcuni commercianti lo avevano riconosciuto, ma altri no. Una fiorista lo aveva descritto come un 50enne di corporatura molto robusta e con un accento meridionale. Invece l’imputato ha dieci anni di più ed è cremonese.

I carabinieri erano arrivati a lui attraverso una fonte confidenziale. Si trattava di una persona già nota e con precedenti per truffa e insolvenza fraudolenta. Sottoposti ad un riconoscimento fotografico, qualcuna delle vittime lo aveva riconosciuto, mentre altre no. Nel frattempo alcuni commercianti avevano anche rimesso la querela. Per l’imputato, accusato di truffa e di sostituzione di persona, in quanto si era spacciato per un’altra persona, il pm aveva chiesto la condanna a 7 mesi e 300 euro di multa.

Non sono io il truffatore“, ha detto l’imputato in aula. “Quei commercianti non li conosco. “Manca la prova”, ha sostenuto il suo legale, l’avvocato Paolo Zilioli. “L’individuazione delle vittime è stata incerta”. E il giudice gli ha dato ragione. Assolto.

Sara Pizzorni

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