Lega, FI, Novità a Cremona: in Aem
amministratore unico, non Cda a 5
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“Il sindaco Virgilio ha deciso di aumentare da 3 a 5 i membri del Cda di AEM S.p.A.: una scelta che non trova giustificazione nella realtà e che sembra dettata solo dalla convenienza partitica del PD”. Alla vigilia dell’ultimo giorno per la presentazione delle candidature, i capigruppo di Novità a Cremona, Forza Italia, Lega e i rispettivi segterai cittadini comunicano che “non condividono tale scelta e ritengono che nel caso specifico di AEM S.p.A. l’organo amministrativo debba essere costituito da un amministratore unico.
“La nostra posizione- affermano in una nota Luca Ghidini – Commissario cittadino FI, Saverio Simi – Capogruppo Fi, Diego Tarozzi – Commissario cittadino Lega Salvini Premier Cittadino, Jane Alquati – Capogruppo Lega Salvini Premier Cremona, Alessandro Portesani – Capogruppo Novità a Cremona è suffragata dall’art. 11 della Legge Madia e dall’art. 23 dello Statuto di AEM S.p.A. che dispongono che l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico sia costituito, di norma, da un amministratore unico e che l’assemblea solo con delibera motivata con riguardo a specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi, può disporre che la società sia amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre o cinque membri […]”.
I criteri previsti dalla Legge Madia e dallo Statuto, infatti, affinché AEM S.p.A. sia governata da un consiglio di amministrazione, a nostro giudizio, non sussistono, in quanto:
1. Il Comune di Cremona detiene il 100 % del capitale sociale e quindi ne rappresenta il Socio unico;
2. L’Assemblea della società è rappresentata dal solo Sindaco di Cremona;
3. La società opera in-house (affidamento diretto) in forza di un contratto di servizio di durata trentennale sottoscritto con il Comune di Cremona, che definisce le prestazioni erogate e il relativo piano dei costi; per queste ragioni, ad oggi AEM S.p.A. si configura come un vero e proprio ente strumentale;
4. La dotazione organica della società è contenuta e il fatturato annuo è inferiore ai 10 milioni di euro: importo superato anche da piccole realtà imprenditoriali del nostro territorio, grazie a gestioni ispirate a economicità ed efficienza.
“Alla luce di queste evidenze, pertanto, chiediamo al Sindaco Virgilio di rispettare il contenuto della normativa vigente, facendo prevalere l’interesse comune rispetto all’interesse del suo partito e delle altre forze politiche che lo hanno sostenuto, in modo diretto e indiretto.
“Speriamo – concludono gli esponenti dellì’opposzione – che il Sindaco di Cremona Andrea Virgilio accolga almeno questa sollecitazione, visto che sull’altra nostra richiesta, avanzata a più riprese – anche pubblicamente – dalle nostre segreterie cittadine e dai relativi capigruppo in Consiglio Comunale tesa a condividere i criteri generali per la definizione dei Consigli di amministrazione delle società del Comune, non ci ha “concesso” alcuna apertura, costringendoci alla fine a non sostenere, come gruppi consiliari, la presentazione di candidature”.