Cronaca

Stalking ai vicini di casa: "Era
convinta che fossimo il diavolo"

Molestie, rumori, parolacce, insulti danneggiamenti. Un “elenco infinito”, come lo ha definito l’avvocato di parte civile Luca Curatti, il legale di una 69enne residente a Cremona, presunta vittima, insieme al marito, 71 anni, scomparso la scorsa settimana, della vicina di casa, una donna albanese di 50 anni, finita a processo con l’accusa di stalking nei confronti della coppia.

Episodi andati avanti per nove anni, cominciati nel 2015 e che sarebbero in corso ancora oggi. Nella sua lunga testimonianza, Giuseppina ha giurato di non sapersi spiegare il perchè di quei comportamenti da parte della vicina del piano disopra. “Era un continuo, tranne otto mesi, nel 2015, in cui abbiamo potuto respirare perchè lei era andata via per lavoro”.

“Tutte le volte mi sento morire dentro”, ha detto oggi al giudice la 69enne. “La mia vicina era convinta che le facessi il malocchio, la magia neraEra certa che io e mio marito fossimo il male. Ma noi non le abbiamo mai fatto niente”. “Lei ci faceva il gesto delle corna”, ha raccontato la donna in aula. “Abbiamo le finestre a piano terra e lei guardava in casa nostra con sguardo minaccioso e ci faceva quel gesto. E poi i rumori.

L’avvocato Curatti

Faceva cadere le cose per spaventarci, batteva sul pavimento con qualcosa, forse un martello. Qualche volta lo faceva anche di notte. Mi diceva che mio marito, che era malato, doveva morire, lei sapeva tutti i nostri movimenti. Quando ci vedeva ci bloccava il passaggio. Quando la incontravo nell’ingresso lei mi diceva ‘sciò, sciò’ con la scopa, come se dovesse mandare via il diavolo. E mi dava della sporcacciona. Me l’ha ripetuto mille volte. Non so cosa aveva in testa. Quando mi vedeva fuori a fare le pulizie mi diceva: ‘Ecco la strega che pulisce’“.

“Era una continua provocazione“, ha raccontato la presunta vittima. “Avevamo paura di vivere la quotidianità. Noi eravamo la sua ossessione, era convinta che fossimo il suo male. Ci ha anche sputato addosso. Una volta ci ha suonato, noi abbiamo aperto la porta e lei ha sputato addosso a me e a mio marito. Un gesto che faceva anche quando ci incontrava fuori. La 69enne ha riferito di essere stata anche seguita anche in chiesa. “Lei è andata verso l’altare e poi mi ha dato della strega. Ha detto che io ero il diavolo e che invece lei era pura e che io andavo in chiesa per farmi perdonare i peccati”.

L’imputata se la sarebbe presa anche con la figlia della coppia. Alla donna, di professione infermiera, la vicina avrebbe detto: “Tu e tua madre fate la magia nera con il bicarbonato”.

Per colpa della vicina, la 69enne, che è casalinga, non è più uscita di casa, se non per fare la spesa e in chiesa. “E tutte le volte ho il batticuore. Ho sempre l’ansia e prendo antidepressivi. Al pm che le ha chiesto in che modo reagissero, lei e il marito, alle varie provocazioni, la donna ha risposto: “Noi agli insulti abbiamo sempre risposto con il silenzio, anche se avevamo la rabbia dentro. Non ci siamo mai messi al suo livello. Tutte le volte abbiamo denunciato, ma lei non ha mai smesso”.

Il prossimo 23 maggio saranno sentiti altri testimoni del pm, tra cui la figlia della coppia. Per quella data è prevista anche la sentenza.

Sara Pizzorni

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