Cronaca

Primo giorno di Scuola in Ospedale
Per andare oltre la malattia

Foto di gruppo per il primo giorno di "scuola in ospedale"

A Cremona c’è “La scuola in ospedale”, una vera e propria sezione allestita dentro la Pediatria dell’Ospedale di Cremona per gli studenti e alle studentesse della primaria con un’apertura ai ragazzi e alle ragazze più grandi.

Un cubo di vetro nel corridoio del reparto, i banchi, le sedie (donati dal Lions club Cremona Stradivari), qualche libro, fogli e colori, un’insegnate esperta e molta passione. È così che la scuola in ospedale ha preso forma grazie al protocollo d’intesa stipulato fra l’Asst di Cremona e l’Istituto Comprensivo statale Cremona Quattro, con il sostegno della Regione Lombardia, dell’Ufficio Scolastico territoriale di Cremona e dell’ATS Val Padana. L’obiettivo è garantire ai giovani pazienti la possibilità di proseguire il percorso didattico anche durante il periodo di ricovero per preservare oltre al diritto alle cure anche il diritto all’istruzione.

Alla presentazione di questa mattina hanno partecipato Ezio Belleri  (Direttore Generale ASST Cremona), Roberta Mozzi (Assessore con delega all’istruzione Comune di Cremona), Graziella Locci (Consigliera Provincia di Cremona), Ida Ramponi (Direttore Generale ATS), Laura Rubagotti (Responsabile della Struttura Promozione della Salute e Prevenzione Fattori di Rischio Comportamentali di ATS Val Padana), Imerio Chiappa (Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona), Barbara Azzali (Dirigente Scolastico IC Cremona Quattro), Teresa Spezia (Insegnante IC Cremona Quattro), Aldo Riccardi (Direttore Dipartimento Materno Infantile), Verena Bolchi (Ifo area materno infantile), Claudio Cavalli (Direttore Pediatria), Daniela Andrico (coordinatrice Pediatria), Andrea Machiavelli (Presidente Lions Club Cremona Stradivari). Hanno partecipato anche Marina Gerevini presidente Abio e Giovanni Fasani per la Fondazione Giorgio Conti.

Don Maurizio Lucini della Cappellania ospedaliera ha sottolineato l’importanza di non perdere di vista l’umanità dentro la malattia e in tal senso “la scuola in ospedale è un bellissimo esempio”.

L’INAUGURAZIONE

A tagliare il nastro è stata Rachele, una paziente di 13 anni che è ricoverata da quasi due settimane e ha racconta le sue giornate: “Mi sveglio, faccio colazione vengo nella stanza dei giochi, mangio, guardo la TV. Sarebbe bello avere la scuola qui, così faccio qualcosa di diverso”. Come spiega la caposala Andrico che ha accolto con entusiasmo questa iniziativa insieme alle colleghe e ai colleghi infermieri, “i bambini ricoverati sono circa 8-10 e sentono la mancanza di tutto: della famiglia, dello sport, della scuola, degli amici. Purtroppo, lo sport non possiamo portarlo in reparto, ma la scuola sì. Il tempo in ospedale è lungo e spesso noioso, offrire ai nostri pazienti un po’ di normalità fa bene e li aiuta a ridurre lo stress della malattia. È un segnale importante, che mette davvero al centro il loro benessere a 360 gradi”.

“Gli orari sono ancora da definire insieme alla caposala, ma sarà proprio come a scuola, con un orario di ingresso e uno di uscita”: spiega Spezia, insegnante di sostegno da ventiquattro anni e ora maestra nella scuola dell’Ospedale di Cremona. “Non vedo l’ora di cominciare. Appena ho saputo di questa opportunità, ho fatto subito domanda. Sarà una bellissima sfida, e ogni giorno sarà diverso: accoglieremo sempre nuovi bambini nella nostra piccola classe e saluteremo quelli che guariscono e tornano a casa. Voglio aiutarli non solo a studiare, ma anche a sentire che il ricovero è un momento di passaggio e che presto torneranno alla loro vita di tutti i giorni”.

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Come ha spiegato il direttore generale Belleri “oggi è un giorno importante per l’Ospedale di Cremona, in particolare per la Pediatria. La presenza della scuola è un segno di grande attenzione e civiltà, garantire l’istruzione ai minori ricoverati ed evitare che il periodo di degenza diventi un momento di isolamento e distacco dalla quotidianità e dalle relazioni sociali credo sia fondamentale per attenuare la sensazione di disagio che spesso – per forza di cose – accompagna il soggiorno in corsia. Ringrazio tutte le istituzioni coinvolte, in particolar modo l’insegnante Teresa Spezia che da oggi sarà per noi una collega; una presenza la sua e quella dell’aula che migliora l’accoglienza dei pazienti e il percorso di cura, anche perché, in base alle condizioni del paziente, la didattica potrà essere svolta in aula o al letto”.

“La scuola in Ospedale è una grande opportunità – ha precisato Mozzi portando il saluto del sindaco Andrea Virgilio -. Fra qualche giorno, il 20 novembre, si celebra la giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti; uno dei diritti sanciti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è quello all’istruzione. La scuola è una parte fondante del benessere psicofisico dei bambini, delle bambine e di tutti gli adolescenti. Avere una sezione scolastica in ospedale significa andare incontro ai diritti dei più giovani”.

“A nome del Presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani e di tutta l’Amministrazione Provinciale ringrazio per questo invito e porgo un saluto a tutti i presenti – ha spiegato Locci. Esprimo gratitudine ed ammirazione alle Istituzioni e soprattutto alle persone, dirigenti, professionisti delle Istituzioni che con un importante e lavoro di coordinamento da oggi permettono ai nostri studenti di continuare istituzionalmente, anche in caso di lunga, media, degenza ospedaliera, il loro percorso scolastico”.

 

UN SEGNO DI VICINANZA AI GIOVANI PAZIENTI

“La scuola in ospedale si avvicina con sensibilità e comprensione alla realtà dei bambini e dei ragazzi malati, riconoscendo che questi giovani sono prima di tutto persone con il diritto di mantenere la propria identità, crescere e svilupparsi. La figura dell’insegnante, accanto ai professionisti sanitari, offre conforto e supporto al bambino malato, instaurando un rapporto personalizzato che lo aiuti nel percorso educativo. È cruciale il ruolo di collegamento che i docenti della scuola in ospedale svolgeranno, integrando il momento della cura con quello dell’apprendimento e mantenendo un legame tra ospedale, scuola e famiglia”.

La scuola in ospedale garantisce agli alunni ricoverati pari opportunità, consentendo loro, quando possibile, di continuare a sviluppare competenze e abilità, facilitando così il loro reinserimento nei contesti di appartenenza e prevenendo anche eventuali situazioni di abbandono scolastico. Questa è la missione principale del docente in ospedale, che non solo funge da ponte tra la famiglia e l’ospedale, ma ha anche il delicato compito di promuovere il diritto all’istruzione in un contesto così delicato. Tutti hanno diritto di studiare”.

“La Scuola in Ospedale garantisce il diritto di ogni bambino all’istruzione, malgrado la malattia – ha spiegato Ramponi affiancata da Rubagotti – rappresenta l’espressione di una scuola moderna e innovativa, che riconosce il forte e imprescindibile legame tra salute e apprendimento. Per questo motivo l’ATS della Val Padana ha promosso, presso l’Ospedale di Cremona, l’attuazione del “Protocollo d’intesa regionale per la tutela del diritto all’istruzione degli alunni ricoverati presso le strutture ospedaliere attraverso il servizio di scuola in ospedale” favorendo il raccordo tra l’Ufficio Scolastico Territoriale e l’ASST di Cremona al fine di concretizzare questa importantissima esperienza di inclusione, solidarietà e contrasto alle disuguaglianze di salute. La Scuola in Ospedale – conclude Rubagotti – esprime l’importante valore del “prendersi cura” offrendo un “servizio” orientato alla continuità educativa di bambini e ragazzi ricoverati ma anche ai bisogni delle loro famiglie in un momento di particolare fragilità”.

UNA SCUOLA INTEGRATA

“La Scuola in Ospedale è un fatto molto positivo all’interno del sistema nazionale di istruzione volta a garantire sia il diritto alla salute sia il diritto ad apprendere – ha precisato Chiappa -. La sezione ospedaliera di scuola primaria in partenza oggi sul nostro territorio è un primo progetto importante, fortemente voluto da più parti, frutto di un lavoro sinergico coordinato in questi mesi dall’Ufficio Scolastico di Cremona, che va a soddisfare un’esigenza da tempo sentita e diffusa. Si configura come l’espressione della comunità scolastica che accompagna alunni e studenti in situazione di fragilità per i quali è necessario garantire le migliori strategie inclusive e un progetto personalizzato globale, secondo le specifiche esigenze, condiviso tra tutti gli operatori, nell’ottica della cura della relazione educativa. Attraverso la Convenzione sottoscritta tra le parti si pongono in questo modo oggi le premesse per l’avvio e la realizzazione di questa nuova realtà”.

La Scuola in Ospedale sarà una sezione dell’Istituto Comprensivo Cremona Quattro, che ha aderito subito al progetto. “Sono orgogliosa che l’Istituto che rappresento abbia avuto la possibilità di attivare la prima sezione di scuola ospedaliera a Cremona. Quest’anno sarà dedicata agli alunni della scuola primaria, ma mi auguro che dal prossimo anno l’offerta possa essere ampliata anche a ragazze e ragazzi più grandi”: ha sottolineato Azzali.

UN DESIDERIO CHE SI AVVERA

La scuola in ospedale per il primario Cavalli è “un desiderio che si avvera. Ci penso da qualche anno e sono contento che con l’attuale direzione si siano creare le condizioni favorevoli per aprire una vera e propria sezione scolastica in reparto. Sarà una motivazione in più per arrivare al lavoro con energia positiva. Sono certo che sarà un grande supporto sia per i sanitari sia per i pazienti, soprattutto sotto il profilo della relazione, avere un insegnante come collega è qualcosa che accresce il senso del nostro lavoro di cura della persona”.

Gli arredi della scuola in ospedale sono stati donati dal Lions Club Cremona Stradivari: “L’idea di contribuire a un servizio così utile e importante per i piccoli pazienti, che purtroppo non possono frequentare la scuola in presenza, è stata accolta con grande entusiasmo da tutto il consiglio del Lions Club. La nostra risposta è stata entusiasta e immediata”, ha raccontato Machiavelli, “siamo felici di essere al fianco della Pediatria dell’ospedale della nostra città, che già fa tanto per i piccoli pazienti, soprattutto per rispondere alle necessità di salute e far sentire i bambine e le bambine a casa”.

Il servizio video di Simone Bacchetta

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