Ambiente

Assemblea sul biometano a Casanova
Il Comune boccia l'impianto

Con un’assemblea molto affollata, nella palestra della scuola media di Sesto, ha fatto la sua prima uscita pubblica il comitato che si oppone al progetto di trasformazione a biometano dell’attuale impianto a biogas di proprietà Agripower – gruppo A2A – che sorge ai margini di Casanova del Morbasco, al confine con Picenengo e molto vicino alle abitazioni. L’impianto verrebbe ampliato per una capacità produttiva di 500 Sm3/h,  alimentato con scarti zootecnici e agricoli. Previsti una trentina di mezzi al giorno in entrata e uscita dal sito.
Presentato da Michel Schettino, tra i promotori del comitato e assessore nella Giunta Vezzini, ad aprire la serata è stato Luigi Lipara che ha portato l’esperienza di Gerre de’ Caprioli, dove come noto un analogo progetto proposto dalla stessa A2A alle porte di Cremona è stato per il momento bloccato. Lipara ha rimarcato l‘importanza di un supporto popolare all’azione dell’amministrazione comunale nel contrastare quella che viene definita un’iniziativa industriale e non di tipo agricolo che non potrebbe reggersi economicamente senza incentivi pubblici.

Da parte sua il Comune di Sesto ha presentato parere negativo nella conferenza dei servizi avviata in Provincia, che vedrà una seduta decisiva il prossimo 19 novembre.
Come ha spiegato il sindaco Carlo Vezzini, viene chiesto che la Provincia, nell’emettere la decisione finale, tenga in considerazione il quadro d’insieme della zona in cui sorgerebbe l’impianto: “Nella documentazione presentata manca un ‘punto zero’ da cui partire per poter calcolare l’impatto del nuovo impianto – ha detto Vezzini-. Come si fa a stabilire l’aumento delle emissioni in atmosfera, acustiche e gli odori provocati dall’impianto se non si conosce la situazione attuale?”

Il Comune di Sesto ha pertanto chiesto che venga avviato un procedimento di Valutazione di Impatto ambientale. Da valutare soprattutto l’impatto sulla viabilità lungo via Sesto e la Paullese, dove sono in previsione una grande distribuzione commerciale e un’area logistica (presenti in assemblea anche alcuni membri del Comitato No Cemento di Picenengo e la presidente del Comitato di Quartiere di Cavatigozzi, Giovanna Bonetti). Spettatrice interessata anche Lionella Leoni, presidente del Comitato di Quartiere1 che si estende tra l’altro fino a via Milano e via Sesto.

“E’ un’area su cui vi saranno grandi cambiamenti – ha aggiunto Vezzini – lì accanto ci sarà anche il raddoppio ferroviario che potrebbe comportare l’arrivo di ulteriori insediamenti produttivi. Per questo occorre ragionare sulle interferenze delle aree limitrofe, compresa Cavatigozzi”.

Da parte di Maria Grazia Bonfante, sono poi giunti ulteriori suggerimenti sulle richieste che i cittadini possono fare durante l’iter autorizzativo per tutelare la salute pubblica, in quanto legittimi portatori di interesse. gb

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