Povertà a Cremona, i dati Caritas
320 interventi economici nel 2024
Presentato ieri dalla Caritas nazionale il rapporto sulla povertà in Italia, “Fili d’erba nelle crepe” il titolo della ricerca pubblicata da Palumbi Editore, con dati allarmanti sula situazione in generale: nell’arco di 10 anni (2014 – 2023) il numero di famiglie in “povertà assoluta” è cresciuto del 42,8%.
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Il rapporto è uscito proprio alla vigilia della festività di S.Omobono, per i cremonesi simbolo di carità. In prima fila nel cercare di arginare le conseguenze di una marginalità socale crescente è proprio la Caritas Diocesana, dove tramite il fondo diocesano la “Borsa di sant’Omobono” nel 2023 sono stati erogati 208 interventi economici per singoli e famiglie (92.500 euro). Nel 2024 gli interventi economici sono già stati 320 (125.000 euro).
Complessivamente dal 2020 gli interventi economici sono stati oltre 1.100 per un totale di 478.500 euro. Le richieste in maggioranza sono di natura economica per il pagamento di utenze, affitti, spese mediche e scolastiche, ecc. Altri bisogni emersi sono di tipo occupazionale e abitativo; i problemi familiari, di salute, legati all’istruzione, alle dipendenze, alla detenzione e giustizia o all’handicap/disabilità.
“A livello locale, registriamo un aumento di interventi a favore di persone e famiglie povere”, fanno sapere da Caritas Cremonese, “specchio di una situazione che, secondo i dati di Caritas Italiana, tra il 2014 e il 2023 ha visto nel Nord Italia praticamente raddoppiare il numero di famiglie povere. Oggi in Italia il numero delle famiglie povere delle regioni del Nord supera quello di Sud e Isole complessivamente.
“Il rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, presentato il 12 novembre da Caritas Italiana, evidenzia come il 9,7% della popolazione viva in una condizione di povertà assoluta: praticamente una persona su dieci. Nel nostro Paese complessivamente si contano 5 milioni 694mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217mila famiglie (l’8,4% dei nuclei).
Altro nodo è quello della povertà minorile, che da tempo sollecita e preoccupa: l’incidenza della povertà assoluta tra i minori oggi è ai massimi storici, pari al 13,8% (complessivamente si contano 1milione 295mila bambini poveri).
Un altro elemento di allarme sociale che si coglie dagli ultimi dati Istat, rilasciati lo scorso 17 ottobre, riguarda i lavoratori: continua a crescere in modo preoccupante, infatti, la povertà tra coloro che possiedono un impiego. Complessivamente tocca l’8% degli occupati”.
Caritas Cremonese ha cercato di fornire risposte e risorse non solo di tipo assistenziale, ma anche in un’ottica di promozione della persona, ad esempio, con l’avvio di tirocini formativi o borse lavoro; sul fronte educativo con il sostegno per il pagamento di libri scolastici, strumenti didattici, mense, rette scolastiche oppure corsi post-diploma. Infine, con la possibilità di sostenere i costi (o parte dei costi) per l’iscrizione a corsi di formazione o aggiornamento finalizzati ad un reinserimento lavorativo.
La Borsa di Sant’Omobono è stata istituita nel 2020, in occasione della pandemia, dalla Diocesi di Cremona in sinergia con la nostra Caritas Cremonese: un fondo speciale per esprimere la prossimità e offrire un aiuto concreto a coloro che, per vari motivi, non hanno alcuna forma di sostentamento oppure sono in gravi, anche se temporanee, difficoltà economiche. Il suo funzionamento è affidato alla Caritas diocesana, con la valutazione in capo a gruppi di lavoro zonali; le richieste arrivano alla rete delle parrocchie, dei centri di ascolto delle Caritas e della San Vincenzo.
«Le nostre comunità hanno il cuore grande e, soprattutto nelle difficoltà, hanno sempre saputo dimostrarlo con fervore – evidenzia don Pierluigi Codazzi, direttore della nostra Caritas Cremonese –. Oggi più che mai abbiamo bisogno di sostenerci gli uni con gli altri, moralmente e anche economicamente. La generosità di sant’Omobono è divenuta proverbiale: la sua borsa non si esauriva, proprio perché sempre pronta ad aprirsi ai bisogni. A tutti noi indistintamente, come anche alle realtà associative e imprenditoriali, è chiesto di contribuire al suo mantenimento».
Come contribuire: conto corrente postale n. 68 411 503; conto corrente bancario Iban IT 57 H 05156 11400 CC054 0005161 con versamenti intestati a Fondazione San Facio Onlus e indicando come causale “Borsa di sant’Omobono”.
La donazione è deducibile se fatta con bonifico, assegno o versamento postale.
Giuliana Biagi