Cronaca

Fenomeno baby gang: "Non
solo un problema di criminalità"

Sono ormai all’ordine del giorno le notizie che riguardano risse, aggressioni, eventi violenti associate a gruppi di ragazzini, spesso di origine straniera. A Cremona è attivo da qualche giorno il presidio fisso in piazza Roma, dopo gli ultimi episodi che hanno alzato l’attenzione e la preoccupazione dei cittadini e politici. Per capire il fenomeno delle baby gang è importante partire anche da alcune premesse.

Per Marco Dugato, docente del Centro di ricerca Transcrime della Cattolica, “questi gruppi sono delle associazioni molto, molto fluide, non organizzate, quindi non sono vere e proprie bande. E non hanno spesso una finalità criminale specifica. Sono gruppi che si aggregano per finalità ricreative, ludiche, per passare il tempo in qualche maniera. E’ vero che in alcuni casi c’è la presenza di ragazzi stranieri prevalentemente di seconda generazione, ma non è necessariamente così.

Ci sono spesso anche i gruppi di italiani, i gruppi misti con ragazzi di seconda generazione italiani, perché quello che li accomuna è la dimensione del vissuto. Sono ragazzi che vivono nello stesso quartiere, la stessa condizione, la stessa scuola”. Importante, per l’esperto, “potenziare le politiche giovanili piuttosto che i servizi di assistenza a questi ragazzi, per aiutarli a superare queste difficoltà che molto spesso hanno nella relazione con gli altri, col mondo degli adulti”.

Il servizio di Nicoletta Tosato

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