Cronaca

Sfregiò il rivale per motivi
passionali. Condanna a sei anni

Si è concluso con una condanna a sei anni il caso dell’aggressione avvenuta attorno alle 22,30 del 4 settembre del 2023 in piazza Roma a Cremona ai danni di un 47enne italiano, ferito al volto con il coccio di una bottiglia di birra. L’episodio aveva destato clamore in città e innescato diverse polemiche sul tema della sicurezza. Dopo il fatto, l’autore del gesto, Said, tunisino di 24 anni, incensurato, era fuggito a Parigi da amici e durante il soggiorno si era fatto un selfie sotto l’Arco di Trionfo, uno dei maggiori simboli della Ville Lumière.

L’avvocato Giribaldi

Gli agenti della Questura di Cremona, però, anche grazie ai rapporti di cooperazione internazionale di polizia, avevano sempre tenuto monitorata l’analisi dei social network, e proprio grazie a quel selfie era stato possibile rintracciare il tunisino e rendere esecutivo il mandato di arresto europeo emesso dal tribunale di Cremona. Dopo 24 giorni in carcere a Parigi, Said era stato rimpatriato in Italia.

L’imputato, assistito dall’avvocato Stefania Giribaldi, è stato processato davanti al gup con il rito abbreviato per il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Il pm aveva chiesto 5 anni e 4 mesi di reclusione, mentre il difensore ha puntato sulla “provocazione”, chiedendo di derubricare il reato in quello più lieve di lesioni. Ma in aula la stessa vittima ha mostrato lo sfregio sul volto causato dal tunisino, che a fine pena sarà espulso.

La scena dell’aggressione era stata ripresa dalle immagini di videosorveglianza del centro cittadino. Quella sera l’imputato era in piazza Roma con amici quando aveva notato la presenza del 47enne, che conosceva. Il tunisino lo aveva raggiunto e tra i due, per motivi sentimentali legati ad una ex, era scoppiata una lite. Secondo la ricostruzione, al culmine della discussione, l’italiano aveva sferrato una testata al tunisino, che nel colpo aveva perso un incisivo, e a quel punto il 24enne gli aveva scagliato contro un coccio di bottiglia.

L’italiano aveva ammesso di aver cercato di dare una testata al rivale, ma aveva sostenuto di non averlo colpito, mentre la difesa del tunisino sosteneva che il 47enne non era stato sfregiato al volto con il coccio, ma solo ferito al mento.

Sara Pizzorni

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