Cronaca

Industriali, finestra sul voto
americano: "Una sfida ardua"

Foto Sessa

Quale ruolo giocato dall’America nel mondo di oggi e di domani e le future relazioni internazionali con l’Italia e l’Europa. Questa le tematiche al centro della discussione tra Andrea Cabrini, direttore Class CNBC, e l’analista e geopolitico Dario Fabbri durante l’assemblea degli industriali di Cremona nella mattinata di lunedì, a poche ore dalle elezioni che vedono contrapposti l’ex presidente Donald Trump e l’attuale vicepresidente Kamala Harris.

Una sfida ardua, con previsioni che possono apparire inutili “nella vita conta la percezione delle cose- ha sottolineato Fabbri – e oggi gli americani non hanno idea di quello che sono e di quello che vogliono diventare”. Tra gli argomenti affrontati, anche il supporto degli Stati Uniti alle guerre in corso in Medio Oriente e in Ucraina; due visioni agli antipodi, quelle dei leader dei repubblicani e dei democratici, e due diversi modi di affrontare il problema.

“Trump se ne infischia del resto del mondo” ha affermato Fabbri, con la previsione di un possibile stop agli aiuti a Ucraina e Israele; contrapposta invece la visione di Kamala Harris che proseguirebbe quanto fatto nel mandato del presidente Biden.

Tra le problematiche affrontate, inoltre, il possibile rischio di escalation in caso di sconfitta da parte di Donald Trump. “Il sistema elettorale americano potremmo definirlo ‘bizantino’: si rischia l’incertezza e la violenza. L’ultima volta con l’assalto al Campidoglio nel 2021 – conferma il geopolitico che, alla domanda su chi potrebbe avere la meglio risponde – c’è il rischio elevato di arrivare la mattina senza un vincitore; oggi come oggi non ne ho idea, si gioca sul margine”. ACol

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