Taglio del nastro ufficiale per
il "nuovo" scalone del cimitero
Il pubblico delle grandi occasioni, autorità presenti e una benedizione del vescovo Napolioni. Sabato 2 novembre, in occasione della giornata dei defunti è stato inaugurato lo scalone monumentale del cimitero di Cremona, chiuso da diversi anni dopo i gravi problemi ai parapetti e alle due rampe, che avevano costretto il Comune a dichiararlo inagibile.
I lavori sono consistiti nel restauro delle superfici e nel consolidamento strutturale, quest’ultimo preceduto da indagini endoscopiche effettuate in fase progettuale per individuare l’esatta stratigrafia degli elementi architettonici. L’intervento strutturale ha riguardato principalmente il consolidamento del manufatto in cemento armato che sostiene le rampe e del dissesto dei sistemi lapidei di rivestimento e di finitura dello scalone, quali paramenti lapidei, gradini e balaustre. L’intervento di restauro è stato eseguito su tutte le superfici lapidee utilizzando differenti metodologie a seconda dello stato di degrado presente in ogni porzione. Sono state inoltre ricollocate le tessere recuperate del mosaico pavimentale. E’ stato infine effettuato un intervento di adeguamento normativo dell’altezza delle balaustre con una soluzione di minimo impatto. L’importo complessivo dei lavori ammonta a 779.000 € di cui 70.000 di finanziamento a carico del Comune, la restante parte a carico del Ministero dell’Interno, mediante bando “Rigenerazione urbana” confluito nel PNRR.
Il sindaco di Cremona Andrea Virgilio: “E’ stato fondamentale finire i lavori per restituire lo scalone alla città proprio in questi giorni che sappiamo sono giorni importanti e questo monumento ha tante funzioni. Siamo riusciti a ottenere le risorse rispetto ai progetti di rigenerazione urbana, forzando un po’ la mano, diciamo cosi. Questo posto è speciale per la città, infatti abbiamo anche intenzione di cambiare il suo nome affinché possa lanciare un messaggio di pace, per pace intendiamo l’aspetto etimologico di questa parola, e che in qualche modo ci unisce nella memoria con la storia di questa città”.
Eros Zanotti, restauratore dello studio “Magistri” che si è occupato dei lavori: “L’intervento è durato all’incirca sette mesi perché è iniziato a primavera di quest’anno e si è concluso con questo inizio di novembre. La cosa interessante di questo lavoro, come tutti gli interventi di restauro conservativo è che riserva sempre delle sorprese e infatti abbiamo dovuto affrontare delle dinamiche di cantiere soprattutto dalla parte strutturale. Questi lavori hanno fortemente impegnato tutto il gruppo compresi i progettisti che hanno dovuto in qualche modo rivedere alcuni aspetti del progetto”.
Lorenzo Scaratti