Cronaca

Banda dei dossier, toccato
anche il territorio cremonese

Anche il territorio cremonese è stato toccato dall’inchiesta della Dda di Milano e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo sulla compravendita di dati sensibili, che ha portato a una serie di arresti e perquisizioni. Tra gli indagati, infatti, c’è anche un responsabile sicurezza della Barilla, azienda con stabilimento anche a Cremona, che avrebbe raccolto dati su alcuni dipendenti.

L’accusa, nei confronti degli  indagati, è quella di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le persone coinvolte avrebbero prelevato informazioni sensibili e segrete contenute nelle banche dati strategiche nazionali, dallo Sdi a Bankitalia, per poi rivenderle.

Come riportano le agenzie di stampa, agli arresti domiciliari sono finiti titolari e soci di aziende che si occupano di investigazioni private, sicurezza e informatica, mentre un finanziere e un agente di polizia sono stati colpiti da un provvedimento interdittivo della sospensione dal servizio. Tra gli arrestati l’ex super poliziotto Carmine Gallo, amministratore delegato della Equalize, società di investigazione privata del presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali, ora indagato, Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli, titolari o soci di aziende collegate e specializzate nella sicurezza e nell’informatica. Sotto sequestro sono finite le società Equalize, Mercury Advisor srls e Develope and Go srls.

Sotto inchiesta anche Leonardo Maria Del Vecchio, che avrebbe chiesto e ottenuto informazioni sui fratelli, e il suo braccio destro Marco Talarico. Tra gli indagati anche Matteo Arpe e il fratello Fabio per l’accesso abusivo alla filiale di Alessandria di banco Bpm; l’amministratore delegato di Banca Profilo Fabio Candeli e Fulvio Pravadelli, l’ex di Publitalia e direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo, che avrebbe fatto ‘spiare’ il cantautore Alex Britti per via della separazione da sua figlia.

Sul fronte committenti, oltre a studi legali e professionali anche il gruppo Erg, tramite quattro suoi manager a loro volta indagati, e la Barilla, con il responsabile della sicurezza indagato. In entrambi i casi i dati raccolti riguardano alcuni dipendenti

Molte altre le persone finite sotto inchiesta: tutti soggetti che hanno chiesto e ottenuto informazioni sfruttando il lavoro di un gruppo di hacker, che erano riusciti a fabbricare dossier, entrando nelle banche dati più importanti e usando le informazioni riservate che consentivano loro di creare report su commissione, sia per un guadagno, sia “a scopo estorsivo o ricattatorio, per condizionare e influenzare all’occorrenza soprattutto i settori della politica e dell’imprenditoria”. Nelle intercettazioni il “gruppo”, che ruotava attorno a tre società di investigazioni, si vantava del fatto che, sarebbe stato “in grado di ‘tenere in mano’ il Paese”.  

Tutto sarebbe iniziato nel 2022, quando la banda dei dossier avrebbe avuto la possibilità di accedere alle banche dati dello Sdi, grazie all’hackeraggio delle stesse. La rete aveva così condotto ricerche su Letizia Moratti, all’epoca della sua candidatura alle regionali della Lombardia, ma anche su Ignazio La Russa e suo figlio, su Carlo Sangalli, e addirittura a Mattarella.

Non è tutto: la presunta associazione per delinquere godrebbe, secondo quanto riportano gli atti d’indagine, “di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri”. 

I profitti illeciti generati dalla vicenda ammonterebbero a oltre tre milioni di euro.
Laura Bosio

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