Cronaca

"Il teleriscaldamento uccide", rimossi gli striscioni di protesta

Foto Francesco Sessa

AGGIORNAMENTO – Sono stati rimossi, perchè non a norma, gli striscioni di protesta dei residenti delle case dell’Aler di Largo Pagliari sul teleriscaldamento. A toglierli ci hanno pensato questa mattina gli agenti della polizia municipale. “Il teleriscaldamento ci uccide”, era questo il grido di allarme lanciato dai residenti che avevano appeso lo striscione alle finestre. Già a settembre, in una lettera inviata alla stampa, avevano denunciato i disagi dovuti a bollette esorbitanti e guasti a cancelli e citofoni. Pagamenti che – a detta dei cittadini – oscillano fra i 1500 euro e i 3000 annuali come consumo di riscaldamento e acqua calda. “Gli sconti sulle fatturazioni riferite al teleriscaldamento fatte qualche anno fa a seguito della scoperta che il sistema era stato mal costruito non bastano più”, avevano scritto i residenti. “Siamo stufi di pagare gli errori commessi da tecnici incompetenti e uffici che rispondono solo ‘dovete pagare’. Annunciamo – avevano concluso – che se la situazione non verrà presa in considerazione, attueremo delle azioni di disobbedienza civile e porteremo le nostre ragioni ovunque con forza”. Ed ecco il primo atto di protesta.

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