Testamento biologico, registrazioni
a picco: il Comune corre ai ripari
Sono passati 6 anni da quando il testamento biologico è stato regolamentato per legge, dando la possibilità a tutti di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, ossia il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche, singole terapie.
A Cremona dopo l’exploit del primo anno, con 408 dichiarazioni rilasciate nell’apposito registro allo Stato Civile, sembra sia cresciuto il disinteresse: 69 le DAT (disposizioni anticipate di trattamento) depositate nel 2019, nessuna nel 2020, anno contrassegnato dalla pandemia; 36 nel 2021, 28 nel 2022, 37 nel 2023, 34 alla data del 30 settembre 2024.
I dati sono contenuti nella risposta fornita dalla vicesindaco Francesca Romagnoli all’interrogazione presentata dalla consigliera Rebecca Loffi, attivista per i temi civili. Proprio per garantire un più ampio funzionamento dello sportello DAT, a partire dal prossimo 4 novembre verranno adottate alcune misure. Lo sportello sarà trasferito dall’attuale sede dell’Anagrafe al Servizio di Stato Civile, sempre in Via Ala Ponzone 32, meno congestionato del primo e dunque con più tempo a disposizione da parte degli operatori che saranno opportunamente formati. Inoltre lo sportello oltre che al mercoledì, sarà aperto anche in un secondo giorno della settimana, al venerdì mattina.
“Considerato quanto disposto dalla Circolare Ministero dell’interno e l’attuale organizzazione degli uffici e dei servizi, non è prevedibile l’attivazione di un servizio a domicilio”, chiarisce la vicesindaco in risposta all’esplicita richiesta della consigliera.
Giuliana Biagi