Cronaca

"Bilanci pubblici", l'idea di un cremonese che sta esaltando la Rete

“Obbligo per chiunque usi o benefici di finanziamenti pubblici di pubblicazione in Rete dei propri bilanci”. E’ la proposta che sta facendo il giro della rete, twittata da Claudio Vaccari, proprietario di un mobilificio a Cremona e Soresina. Un documento che chiede a gran voce di obbligare qualsiasi soggetto, pubblico o privato che beneficia o usufruisca di finanziamenti pubblici di mettere in rete i bilanci. Perchè? “Perché è inaccettabile che si venga a conoscenza dei finanziamenti pubblici solo se li rubano o quando se ne abusa”.
L’iniziativa è nata solo venti giorni fa, ma ha già riscosso successo. Il direttore di Libero Maurizio Belpietro ne è venuto a conoscenza e ha fatto fare un articolo sull’edizione di oggi. “Da quando è uscito l’articolo è un continuo ricevere telefonate – ha detto Claudio Vaccari – Si vede che scoprire l’acqua calda fa successo. Semplicemente invece di correre dietro ai ladri, credo sia più semplice ed efficace obbligare tutti a pubblicare i bilanci che godono di finanziamenti pubblici. La mia proposta è nata dall’indignazione di fronte ai recenti scandali come quello del caso Fiorito. Ho un negozio a Cremona e uno a Soresina e sto stringendo i denti per non chiudere e sono sempre più indignato per queste cose”.
Il documento telematico di Claudio Vaccari contiene una proposta: “un emendamento che estenda l’obbligo della pubblicazione dei bilanci dei Gruppi consiliari a chiunque, pubblico o privato, usufruisca di contributi pubblici”. Sessanta parlamentari  di Lega, Idv, Pdl, Pd, radicali e socialisti hanno già aderito, sottoscrivendo la dichiarazione di Vaccari. I “retweet” (messaggio rimesso in Twitter) del documento o dell’articolo di Libero non si contano più. L’hanno fatto giornalisti come Vittorio Feltri, Marcello Sorgi, Enrico Mentana, Gianluigi Nuzzi ed Emilio Fede, programmi tv come Porta a Porta, Ballarò, In Onda La7 o Volo in diretta, testate giornalistiche come Il Post,  Tg3web o  Tg5, politici come Ignazio La Russa, Anna Finocchiaro, Mariastella Gelmini e Maurizio Gasparri.
“Twitter è un megafono – ha commentato Vaccari -. Il 95% dei messaggi sono lamentele, ma se ci si limita a quello non andiamo da nessuna parte. Io mi sono limitato a diffondere un suggerimento”.

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