Cultura

Piacciono i “Giochi di una volta” Opere di Franco Mora nel paese di Peppone e don Camillo

Da Cremona a Brescello – Le opere naif di Franco Mora nella Sala Espositiva del Museo Guareschi nel centenario della scuola elementare “Telesforo Righi” –  Pulman di turisti  – L’effetto dei film di Peppone e don Camillo funge da trascinamento per la mostra” – Apertura tutti i giorni, fino al 4 novembre.

Brescello – “Sì, l’effetto di Peppone e don Camillo dura ancora. Domenica scorsa sono arrivati cinque pulman di turisti. E’ automatico: quando la tv nazionale  trasmette i film dei due eroi di Guareschi noi ce ne accorgiamo subito perché la risposta turistica è immediata. E la mia mostra, nel suo piccolo, ne trae vantaggio, soprattutto nel fine settimana”.

Franco Mora, classe 1949, guastallese di nascita (oggi residente a Viadana), uno degli esponenti più genuini della pittura naive italiana, fra i più noti anche per la sua intensa attività di muralista (dal  Trentino alla Sicilia), è visibilmente soddisfatto. E non lo nasconde. Dopo la bella mostra di Cremona al Centro Culturale San Vitale del giugno 2008 ( presentazione nel catalogo di Giuseppe Torchio e Denis Spingardi) il pittore  del Po e dei bambini, espone a Brescello.Riproponerndo un tema a lui caro. La sua mostra, dedicata ai “Giochi di una volta”, è partita col piede giusto…

“Dal giorno della inaugurazione (23 settembre) ad oggi sono già venuti in visita tutte le scolaresche di Brescello e dintorni e centinaia di turisti. Ed una volta qui  tutti entrano al Museo Guareschi dove sono  esposte le mie opere, tutte realizzate per i bambini “.

Il fascino dei films di Peppone e don Camillo dura ancora…

“Altrochè. E pensare che il primo film è addirittura del 1952, l’ultimo del 1965 con la regia di Luigi Comencini. Ma Fernandel e Gino Cervi erano strepitosi”.

Con questa sua mostra lei rende omaggio a tutti i bambini….

“Ei bambini vengono in mostra e raccontano, sognano. Il gioco è una componente essenziale della vita.Da bambini come da adulti”.

E cosa dicono i loro insegnanti, i loro genitori, i nonni?

“Ripetono un concetto fondamentale. E cioè che la fantasia  permette lo sviluppo e la socialità. I giochi dei bambini sono sempre uguali, la loro fantasia è immutata e immutabile nel tempo  e che occorre  tornare a giocare con le cose semplici, già dall’infanzia”.

La mostra è aperta tutti i giorni con una buona partecipazione di pubblico.Quando calerà il sipario?

“E’ stato fissato per il 4 novembre. Ci sembra un buon modo, anche, per festeggiare il Centenario della Scuola elementare Telesforo Righi”. (e.p.)

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