Palazzo Magio Grasselli avanti
Inizia il restauro della facciata
Continua il recupero di palazzo Magio Grasselli in corso XX Settembre, prossima sede del Conservatorio. Dalla scorsa settimana sono stati montati i ponteggi per il restauro della facciata che presentava ampie zone scrostate. Una decorazione particolare quella che caratterizza il prospetto lungo la via, con una intonacatura che simula mattoni a vista, come si può vedere dall’immagine sottostante.
Si tratta solo dell’ultimo e non definitivo step per il restauro del palazzo pervenuto al Comune dal lascito testamentario dell’ultimo erede Grasselli e su cui dal 2016 sono iniziati gli interventi, necessariamente diluiti nel tempo visti gli importi richiesti.
Il maggiore finanziamento è arrivato nel 2021 da Fondazione Cariplo attraverso il bando dei progetti Emblematici Maggiori: 1,5 milioni di euro, a cui si sono aggiunti 800mila euro dal Ministero della Cultura in seguito alla partecipazione del Comune di Cremona all’Avviso “Fondo Cultura”, a cui l’ente locale ha aggiunto una quota arrivando quindi a circa 1 milione. In questo modo è stato reso possibile l’avanzamento del restauro delle superfici interne, delle carte da parati, dei pavimenti in legno e in cotto, dei serramenti interni, e appunto delle facciate: prima quelle interne e da ultimo quella esterna che domina via XX Settembre.
Palazzo Grasselli deve il suo nome agli ultimi proprietari ma la sua costruzione fu voluta dalla famiglia Magio, la cui presenza a Cremona è attestata dal XIII secolo. Da allora la residenza dei Magio fu ampliata inglobando abitazioni confinanti per ospitare i vari rami familiari: finiture architettoniche risalenti anche al XV secolo sono tuttora conservate.
La grande riforma dell’edificio venne avviata solo dopo il 1658, per volere del marchese Camillo, che ingaggiò l’architetto Francesco Pescaroli: nella moderna residenza aristocratica furono realizzati l’ampio scalone, gli appartamenti e i saloni decorati da Giuseppe Natali, mentre l’estensione della fronte su strada e la costruzione della manica interna furono interrotti. I lavori ripresero dagli anni Sessanta del XVIII secolo con Camillo II: nell’ala interna e nell’anticamera le quadrature dipinte da Giovanni Manfredini simulano sulle pareti un ordine di lesene doriche che inglobano porte e finestre e si apre in grandi arcate verso ambienti solo virtuali.
Nel 1785 fu completato anche l’ampio salone verso l’odierno corso XX Settembre. Nel 1847 con l’estinzione della famiglia Magio il palazzo passava in proprietà ai Saini e poi ai Grasselli che lo abitarono fino al 2006 con il lascito al Comune di Cremona.gbiagi