Scuole

I ragazzi dello Stradivari a bordo
di Nave Italia per identità femminile

Prosegue la navigazione di Nave Italia tra i porti di Imperia e Montecarlo sulla rotta della solidarietà: dal 17 al 21 settembre a bordo le ragazze del progetto “Mare di carta (Il canto delle sirene)”, promosso dall’Istituto di Istruzione Superiore Antonio Stradivari di Cremona.

Continua il viaggio solidale del brigantino di Fondazione Tender to Nave Italia su cui, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, saliranno quest’anno 21 tra associazioni ed enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia, toccando in circa 6 mesi, 9 porti italiani e 1 estero.

Il progetto “Mare di carta (Il canto delle sirene)”, a bordo del brigantino dal 17 al 21 settembre, si concentrerà sulla produzione di uno o più libri d’artista (opera d’arte unica in forma di libro) come strumento di preparazione, racconto e restituzione del progetto, in coerenza con le fasi di pre-imbarco, imbarco e post-imbarco tipiche del metodo Nave Italia. Tutti i partecipanti sono ragazze e ragazzi di età compresa tra i 15 e i 18 anni con bisogni educativi speciali (BES), disturbi evolutivi specifici non certificati o vissuti particolari e che la scuola ha ritenuto idonei alla partecipazione. Il tema scelto per tutte le fasi del progetto è la parità di genere, ed in particolare la necessità di esprimere l’identità della donna attraverso l’arte, sfruttando la creatività in una dimensione collaborativa, non solo per ripristinare i processi di socializzazione ma per rappresentarli attraverso l’arte.

Punto di partenza del processo creativo saranno gli “scarti” della Scuola Internazionale di Liuteria ovvero delle parti di violino non utilizzate per la costruzione degli strumenti musicali. Lo “scarto”, simbolicamente, viene rivitalizzato e, attraverso il processo creativo, ritrova una nuova “anima” in grado di farlo vibrare sul piano estetico ed emotivo. La fase di imbarco rappresenterà un vero proprio momento di team building artistico e di produzione, con il confronto tra generi (femminile le partecipanti – maschile i marinai) e la focalizzazione su quattro temi (rispetto, libertà, amore, accoglienza). Il post-imbarco si concluderà poi con l’esposizione a Cremona ma possibilmente anche in altri contesti, delle opere create a bordo al fine di consolidare e rielaborare l’esperienza immersiva di Nave Italia.

“Da alcuni anni Nave Italia rappresenta per la nostra scuola un’occasione importante per il benessere e lo sviluppo delle competenze relazionali degli studenti, il cui successo è proporzionato alla capacità dell’Istituto di darne continuità, anche intrecciandolo con altre progettualità che hanno gli stessi obiettivi – commenta Michele Bozzetti, capoprogetto e referente per il contrasto alla dispersione scolastica dell’IIS Stradivari -. È il caso ad esempio del progetto Azionamenti, promosso da Fondazione Cariplo o dei laboratori realizzati nel contesto dei PNRR ‘lotta alla dispersione scolastica’”.

“Nave Italia – commenta il Direttore Scientifico Paolo Cornaglia Ferraris – è una nave scuola dedicata alla disabilità. Strumento unico al mondo, grazie al quale un metodo riabilitativo collaudato da 18 anni di esperienza, si è dimostrato di straordinaria efficacia. Il brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia, è il luogo dove il “Metodo Nave Italia” rivela la propria forza, per la capacità di porre ogni persona di fronte ad un repentino “cambio di rotta” della propria esistenza. Nessuno sarà più prigioniero del proprio disagio dopo essere salito a bordo. Verrà coinvolto in un’avventura emozionante, gioiosa, che lo condurrà ad una vita diversa dalla precedente, fuori dai limiti della malattia. In pochi giorni, una squadra che condivide valori fatti di gerarchia e disciplina militare, prossimità, inclusione, valorizzazione di ciascuno, offre una cura di libertà. Ogni anno, almeno 300 persone suddivise in decine di progetti, in piena sicurezza, aprono le porte della prigione nella quale la disabilità li aveva rinchiusi. Valori educativi e riabilitativi condivisi da gente che crede che ogni fragilità possa essere superata dalla forza del gruppo, spiegando grandi vele che diventano metafora di orizzonti nuovi ed entusiasmanti”

“Il progetto di Nave Italia – aggiunge il Comandante di Nave Italia Capitano di Fregata Antonio Albanese – rappresenta uno dei tanti esempi di attività che la Forza Armata svolge a favore della collettività, in un’ottica di solidarietà che da sempre contraddistingue il grande equipaggio della Marina Militare. Siamo pronti ad accogliere questo nuovo e speciale equipaggio convinti che l’esperienza della vita di bordo si rivelerà, come sempre, stimolante e ricca di sfide da affrontare insieme, facendo squadra. Le regole e i ritmi di bordo aiuteranno a raggiungere rapidamente gli obiettivi prefissati, in un clima di condivisione e accrescimento reciproco”.

Nave Italia proseguirà il suo viaggio solidale verso Imperia, il 24 settembre, con il progetto “Passa il testimone” promosso dall’Istituto Superiore Galileo Ferraris di Vercelli e rivolto a studenti a rischio dispersione scolastica che presentano una disabilità o altri bisogni educativi speciali.

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