Cronaca

Formigoni prova a rimanere in sella: ipotesi governo tecnico al Pirellone E ad aprile si va al voto

Il giorno più lungo di Roberto Formigoni non finirebbe con le dimissioni, ma con la creazione di un governo tecnico. Queste le prime indiscrezioni trapelate dall’incontro romano (ancora in corso) tra il governatore, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il segretario della Lega Roberto Maroni, dopo il caos scoppiato in regione a seguito dell’arresto dell’assessore Domenico Zambetti per voto di scambio con la ‘ndrangheta. Formigoni, arrivando al vertice, in mattinata aveva annunciato ai cronisti: “Farò gesti molto netti, molto forti e chiari di discontinuità”, ma sulle sue eventuali dimissioni aveva aggiunto: “Io non ho fatto nessun errore. La mia Regione è l’unica che ha i conti in ordine”. E così, probabile l’insediamento alla regione Lombardia di una Giunta di tecnici (pochi) che governerebbe per cento giorni, il limite dato dal Carroccio per una verifica sull’andamento della mini-amministrazione. Pressioni erano arrivate da Pd, Sel e Idv che in Regione avevano sostenuto: “Dimettiamoci tutti”. Anche nella giornata odierna, per invitare il Carroccio a partecipare allo scioglimento del Consiglio, il Partito Democratico ha sbandierato le dimissioni dei suoi 21 consiglieri.

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