Cronaca

Ius Scholae, per la Caritas
progetto da sostenere

L'ingresso della casa dell'accoglienza di Cremona

Il confronto sulle novità per il riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri è sempre più acceso e sta portando addirittura a tensioni all’interno della maggioranza di governo.

Il leader di Forza Italia e vice premier Antonio Tajani è determinato ad andare avanti, “l’Italia è cambiata”, dice. Di parere opposto l’altro vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui “non è una priorità, non è nell’agenda di governo”. Tace Giorgia Meloni. L’idea di Forza Italia sullo Ius Scholae prevede per il riconoscimento della cittadinanza la conclusione di un intero ciclo di studi di 10 anni, ossia della scuola dell’obbligo.

Secondo una ricerca di “Tuttoscuola”, se la novità venisse introdotta sarebbero circa 560mila i ragazzi stranieri ad ottenere la cittadinanza italiana, di cui oltre 300mila nel primo anno e i restanti nei quattro anni successivi. Chi opera quotidianamente tra gli immigrati e ne raccogliere tutte le sofferenze, come don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas di Cremona, lo Ius Scholae è un’idea da sostenere.

L’intervista di Giovanni Palisto

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