"Quei 32 minuti di angosciante
attesa". Parla il bagnino "eroe"
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E’ ancora scosso, Matteo Ghidotti, il bagnino di 18 anni che ieri mattina ha prestato i primi, fondamentali soccorsi, al ragazzino di 13 anni colto da malore nella piscina del centro sportivo Stradivari di Cremona e ricoverato in condizioni stazionarie all’ospedale di Bergamo. “Ieri è stata una giornata molto lunga”, ha detto Matteo, che come gli altri soccorritori è stato sentito negli uffici della Questura per spiegare come sono andate le cose. “Mi sono continuamente chiesto se avrei potuto fare di più”, ha raccontato il giovane, che lavora come bagnino al centro di via Milano da nemmeno tre mesi. “Poi mi sono detto che ho fatto tutte le cose giuste e alla sera finalmente mi sono tranquillizzato. E’ stato comunque un lavoro di squadra, il ruolo degli accompagnatori è stato essenziale”.
Ad allertare Matteo è stato uno degli accompagnatori del 13enne, che fa parte di una comunità di disabili, gruppo che frequenta la società sportiva di via Milano. Gli accompagnatori stavano tenendo d’occhio i ragazzi in piscina, quando ci si è accorti che il 13enne era privo di sensi. “Il ragazzo era vicino al bordo della vasca”, ha ricordato il bagnino, “lì si toccava. L’abbiamo tirato fuori dalla piscina prendendolo dalle braccia. Non respirava. A quel punto ho chiamando un operatore del centro, urlandogli di portare tutto il necessario per la rianimazione e nel frattempo ho chiamato i soccorsi, spiegando per filo e per segno la situazione. So che i primi minuti sono fondamentali“. Il tentativo di rianimare il 13enne è durato ben 32 minuti. “E’ stata un’attesa lunghissima e angosciante, il tempo passava ma la situazione non migliorava”, ha detto Matteo, a cui non è mai capitato di trovarsi di fronte ad un evento del genere, ma che comunque, nonostante la giovane età, è riuscito a mantenere un impressionate sangue freddo.
“Ora speriamo solo che il ragazzo migliori”, si è augurato il bagnino “eroe”.
Sara Pizzorni