Cronaca

Carcere sovraffollato, associazione
Coscioni scrive ad aziende sanitarie

Sono 543 i detenuti presenti nel carcere di Cremona, di cui 338 stranieri, a fronte di una capienza massima di 394 individui. Il penitenziario ospita quindi ben 150 persone in più di quello che dovrebbe. Il dato emerge dall’elaborazione effettuata dal ministero della Giustizia al 31 luglio 2024.

Un andamento che riguarda comunque tutto il Paese: nei 189 istituti di pena sono presenti 61.133 detenuti, di cui 2.682 donne, 21 delle quali con 24 figli, oltre a 523 ristretti negli istituti penali per minorenni. Nei penitenziari della Lombardia ci sono 349 uomini e 464 donne in più, per un sovraffollamento del 143%.

Numeri su cui l’Associazione Luca Coscioni, attiva a tutela dei diritti, tra cui quello alla salute, punta il dito. A questo proposito, ha inviato 102 diffide della Direzioni generali delle Aziende Sanitarie Locali delle città dove si trovano gli istituti penali, Cremona compresa. Gli attivisti, chiedono che si proceda a sopralluoghi nelle strutture penitenziarie di competenza, con il fine di verificare le circostanze relative all’igiene e le profilassi, della fornitura di tutti i servizi socio-sanitari e di agire di conseguenza, qualora esse non siano a norma.

“L’Associazione Luca Coscioni ha deciso di lanciare questa iniziativa perché la totale mancanza di attenzione dedicata alla salute nell’ultimo decreto del Governo in materia di carceri, oltre che quanto denunciato sistematicamente dai rapporti dei Garanti cittadini e regionali, da notizie di stampa e resoconti di visite ispettive parlamentari, fanno emerge una situazione di patente violazione strutturale, tra gli altri, del diritto alla salute delle persone ristrette nel nostro Paese”, hanno dichiarato l’avvocata Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, insieme all’ex senatore Marco Perduca che coordina l’iniziativa.

LaBos

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