Anno della Fede, veglia e concerto in Cattedrale
L’Anno della Fede in diocesi di Cremona sarà inaugurato con due importanti eventi: la veglia di preghiera presieduta da mons. Lafranconi in Cattedrale nella serata di giovedì 11 ottobre e il concerto del Coro Polifonico Cremonese nella serata di domenica 14 ottobre, sempre nel massimo tempio cittadino. La compagine diretta dal maestro Federico Mantovani eseguirà la Missa Solemnis in Do Minore KV 139 (1768) e i Vesperae solemnes de Dominica in Do maggiore KV 231 di W. A. Mozart. Gli eventi in programma in diocesi di Cremona per questo tempo di grazia voluto da Benedetto XVI sono stati presentati nel corso di una conferenze stampa indetta martedì 9 ottobre presso la sala conferenza della Curia Vescovile. Erano presenti il direttore dell’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, don Claudio Rasoli, la presidente dell’Associazione culturale Coro Polifonico Cremonese, professoressa Renata Patria e il maestro Federico Mantovani, direttore dello stesso Coro.
Don Rasoli ha esordito sottolineando che l’intendimento del Vescovo Dante è di vivere l’Anno della Fede valorizzando ciò che già si fa in diocesi e nelle comunità parrocchiali: «Ci sarà certamente qualche evento straordinario – spiega il portavoce della diocesi -, ma non sarà la norma. Come ben spiega mons. Lafranconi nel suo messaggio ai fedeli cremonesi la fede “si veste degli abiti feriali che indossiamo tutti i giorni e non soltanto di quelli solenni e appariscenti di alcune feste che durano a malapena lo spazio di una giornata”».
In particolare il sacerdote si è soffermato a descrivere la veglia che sarà celebrata in Cattedrale la sera dell’11 ottobre, anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e primo giorno dell’Anno della Fede: «Sarà una celebrazione sobria e solenne allo stesso tempo, con al centro la proclamazione della Parola di Dio, ma dove ci sarà anche spazio per la lettura di alcuni brani delle quattro costituzioni conciliari: Lumen Gentium, Dei Verbum, Sacrosanctum Concilium, Gadium et Spes. Si concluderà con il canto del Credo e la benedizione episcopale». Tutte le componenti della Chiesa cremonese saranno rappresentante: sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, fedeli laici di parrocchie e aggregazioni laicali.
Altre iniziative da valorizzare in questo Anno della Fede saranno gli appuntamenti formativi promossi dal Centro Pastorale diocesano: dal corso biblico di don Cavedo (ogni martedì alle 18), al percorso “La fatica di credere” dedicato al mistero della Risurrezione tra gennaio e febbraio 2013 fino agli ultimi incontri incentrati sul Concilio Vaticano II in calendario all’inizio di gennaio. Molte anche le proposte dedicate ai giovani grazie alle “Sentinelle del mattino” (con “Una luce nella notte” e il “Café teologico”), all’Azione Cattolica con il ciclo “Credo di ragionare” sul rapporto fede-ragione e a Traiettorie di sguardi dedicato più al versante antropologico. Tra le novità un sito internet (www.otrinuovi.it) e una trasmissione web sulla fede dei giovani: entrambi partiranno l’11 novembre 2012, ad un mese esatto dall’apertura dell’Anno della Fede.
A conclusione del suo intervento don Rasoli ha ringraziato il Coro Polifonico Cremonese che già da molti anni ha stretto una preziosa collaborazione con la Chiesa cremonese: «Grazie alla sensibilità del direttore Mantovani – ha precisato il sacerdote – sono state offerte alla diocesi e all’intera cittadinanza, nel corso degli ultimi anni, concerti di grande levatura. Il Coro, poi, svolge anche un’opera di cultura cristiana estremamente apprezzata: basti pensare agli oratori su don Primo Mazzolari o quello eseguito nell’Avvento scorso su testi del poeta Davide Rondoni, entrambi scritti da Mantovani. Un grazie anche alla Fondazione Arvedi-Buschini per la sensibilità che sempre mostra in occasione di questi eventi che vanno a beneficio dell’intera città».
La prof. Renata Patria, presidente dell’Associazione culturale Coro Polifonico Cremonese, ha spiegato che il concerto, vero e proprio evento di apertura in diocesi dell’Anno della Fede, vuole essere un contributo, dal punto di vista culturale, a favore di questa “società del dubbio” (citazione del filosofo Norberto Bobbio) particolarmente segnata «da un’incertezza umana e spirituale» e che ha fortemente bisogno di certezze o almeno di speranze. «Il concerto è stato fortemente voluto da mons. Lafranconi – ha spiegato la prof. Patria – nella consapevolezza che anche attraverso il linguaggio musicale si possano trasmettere valori spirituali positivi e propositi». La presidente ha poi citato un brano della relazione che il noto studioso Enrico Raggi ha tenuto lo scorso 5 ottobre in preparazione all’evento: «Sul pentagramma Mozart descrive l’animo umano: la tenerezza, il desiderio di perdono, la regalità, la pura gioia, l’ironia, la libertà e la perfezione… In Mozart Dio e l’umano sono abbracciati, inscindibili, hanno lo stesso volto, come disegnava Giotto. Con la musica di Mozart Dio ti viene addosso, come un cavallo in corsa. Ti fa amare la Creazione, indirizzo infallibile per trovare il Creatore».
Al maestro Mantovani, apprezzato direttore di coro e compositore, è toccato spiegare la scelta dei pezzi di Mozart che saranno eseguiti: la Missa Solemnis in Do Minore KV 139 (1768) e i Vesperae solemnes de Dominica in Do maggiore KV 231 (1779). «Ho scelto un compositore giovane – la Missa è stata composta da Mozart quando non era ancora adolescente, mentre i Vesperae li scrisse poco più che ventenne – perchè mi allettava l’idea di confrontarmi su tematiche così complesse e profonde con un autore non ancora adulto. E devo dire che nonostante la tenerà età egli ha saputo toccare davvero le corde dell’anima degli ascoltatori». Per quanto riguarda la scelta dei pezzi Mantovani spiega: «La Missa rimanda al linguaggio liturgico a noi tutti noto e che racchiude la fede del popolo di Dio, i Vesperae, invece, con i cinque salmi e il cantico del Magnificat che chiuderà il concerto rimandano al testo sacro, fondamento della nostra adesione a Dio. E proprio nella Scrittura così come nella musica di Mozart ci viene presentato un Dio che, allo stesso tempo, è potente e misericordioso, vicino eppure così trascendente». Per Mantovani accostarsi alla Missa e al Vesperae: «è come partecipare a degli esercizi spirituali dove davvero si entra a contatto con il mistero della vita e della fede e, dove, alla fine non può che sgorgare un sentimento di gratitudine al Signore. Mozart, con il suo genio, riesce, in maniera mirabile, a scavare nel cuore del’uomo».
Il Coro Polifonico, che si sta preparando all’esibizione dal gennaio scorso, sarà accompagnato dall’orchestra “L’incanto armonico”, una compagine composta da valenti musicisti che alternano la propria attività solistica e cameristica a quella orchestrale. Solisti saranno: Federica Zanello (soprano), Nadia Petrenko (contralto), Filippo Pina Castiglioni (tenore) e Riccardo Ristori (basso).
Al concerto sarà presente anche mons. Dante Laranconi che indirizzerà ai presenti una parola di saluto. L’ingresso è gratuito.
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