Cronaca

Contenimento nutrie, in tre anni
soppressi 70mila esemplari

Approvato dalla Provincia il nuovo Piano triennale per il controllo della nutria 2024 – 2026, documento di programmazione che ha l’obiettivo di eradicare o almeno contenere questa specie alloctona che per rapidità riproduttiva e assenza di competitori naturali, ha raggiunto elevate densità in molte aree della provincia. “Una specie – si legge nella parte introduttiva del Piano –  che è riuscita a colonizzare con successo le nicchie ecologiche libere, probabilmente anche grazie alla scomparsa della lontra, mammifero acquatico carnivoro, che avrebbe potuto in parte ostacolare la rapida diffusione della nuova specie. La nutria distrugge nidi e preda le uova di molti uccelli acquatici, tra cui alcune specie in via di estinzione”.

Oltre alle norme operative per l’abbattimento delle nutrie e il recupero delle carcasse, il Piano riassume i risultati delle precedenti campagne, che mostrano numeri davvero impressionanti: solo l’anno scorso sono state effettuate 22.919 soppressioni (16.530 mediante arma da fuoco uso caccia e 6.389 mediante cattura con gabbia); nel 2022 erano state un po’ meno, 20.905 di cui 14.943 con arma da fuoco e 5.962 mediante con gabbia; nel 2021 furono 25.768 (17.314 e 8.454). Complessivamente, poco meno di 70mila gli esemplari soppressi.

Per gli abbattimenti la Provincia tiene un elenco degli operatori abilitati che devono seguire appositi corsi di formazione. Due le tipologie di operatori: di tipo A, muniti di porto di armi da fuoco ad uso caccia; e di tipo B, senza porto d’armim che quindi utilizzano metodi di controllo diversi.
L’attività, indipendentemente da chi la esercita, è un pubblico servizio e non è considerata attività venatoria.

Il Piano discende direttamente dalle normative Europee e da ultimo dalla delibera regionale del dicembre 2023 che ritiene non più percorribile il ricorso prioritario ai metodi ecologici (incruenti), risultati “del tutto inadeguati al raggiungimento degli obiettivi di minimizzazione degli effetti negativi sulla biodiversità, sui servizi ecosistemici collegati e, se del caso, sulla salute umana o sull’economia”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...