Lettere

Raddoppio “in affiancamento”: per gli ambientalisti i conti non tornano

da Coordinamento No autostrade ed altri

Egregio direttore,

la decisione assunta ieri in Regione Lombardia in ordine alla modalità di esecuzione del tratto Piadena-Cremona, non più in variante ma in affiancamento e sempre con la linea attuale in esercizio, rafforza in noi la convinzione che RFI, dopo essere stata costretta a riprogettare l’intera opera di raddoppio ferroviario per tenere conto della presenza del progetto (fantasma) dell’autostrada Cremona-Mantova, abbia subito nuovamente la decisione politica di rivedere la propria impostazione progettuale che, è stato ribadito, non prevedeva la creazione di alcuna area interclusa tra il nuovo doppio binario e la linea esistente.
Un chiarimento clamoroso che cancella il presupposto su cui si basava il documento di alcuni sindaci e delle associazioni agricole cremonesi.

Il regolamento recante le modalità di svolgimento del Dibattito Pubblico prevede che il Coordinatore rassegni una relazione con la descrizione delle attività svolte e delle questioni aperte e maggiormente problematiche rispetto alle quali si chiede all’ente aggiudicatore (RFI) di prendere posizione nel proprio dossier conclusivo. RFI ha invece scelto di riaprire un confronto con Regione Lombardia: “… la realizzazione dell’opera in stretto affiancamento alla linea esistente  genererebbe prolungate interruzioni dei servizi di trasporto ferroviari di interesse regionale, RFI approfondirà lo studio di questa soluzione progettuale al fine di chiedere alla Regione Lombardia l’attivazione di un tavolo tecnico per valutare gli  impatti sull’esercizio ferroviario e, quindi, definire congiuntamente alla Regione la soluzione progettuale da attuare”.

Chiediamo allora di conoscere se e quando si è tenuto questo tavolo tecnico. In caso affermativo perché le conclusioni di questo lavoro non sono state condivise con l’intero territorio da Mantova a Cremona? Perché la Regione ha invece coinvolto solo alcuni sindaci e la Provincia di Cremona e reso decisorio un incontro che dal tenore della lettera di convocazione doveva essere solo interlocutorio?
Nel comunicato della Regione si sottolineano genericamente solo gli aspetti positivi della soluzione individuata per la realizzazione del tratto di linea ferroviaria da Piadena a Cremona, senza fare minimamente cenno o sottovalutando altri aspetti quali:

  • la proposta frettolosamente licenziata in Regione determinerà un allungamento dei tempi di realizzazione del 40%, a cui va aggiunto circa un altro anno per la riprogettazione, che porterà al 2039 la fine lavori dell’intera opera, a fronte di una richiesta generale di significativa riduzione di questi tempi, per renderli coerenti con la dichiarata strategicità dell’opera, che per questo ha potuto godere anche dei finanziamenti del PNRR nel lotto ora in costruzione;
  •  determinerà un incremento dei costi, calcolati ad oggi, del 10%, che lieviteranno ulteriormente per effetto dell’allungamento dei tempi di realizzazione;
  • nella soluzione di progetto, di realizzazione in variante del nuovo doppio binario, una volta smantellato l’attuale binario, la relativa area sarebbe stata ceduta agli agricoltori, insieme all’area vergine (e quindi ad uso agricolo) posta a sud dell’attuale binario e destinata fin dal 1874 al sedime per il secondo binario. Fatto che complessivamente avrebbe determinato una differenza non significativa nel consumo di suolo con la soluzione in affiancamento di un nuovo binario a mt. 5,50 dall’attuale e la contestuale realizzazione di un muro di contenimento per mantenere la linea in esercizio, in attesa di rifare anche l’attuale binario e alzarne la
    massicciata per il rispetto del vincolo del “franco idraulico” ;
  • la modalità realizzativa decisa aumenterà la possibilità di disagi e disservizi sulla linea;
  • la riduzione della lunghezza e quindi dell’impatto dei cavalcaferrovia, dovuta essenzialmente alla presenza a sud e in adiacenza del tracciato dell’autostrada Cremona-Mantova, sarà minima.

Chiediamo pertanto che questa decisione venga rimessa nella disponibilità dell’intero territorio coinvolto, affinché abbia la possibilità, oltre che il diritto, di partecipare a questa decisione e quindi di conoscere con precisione tutti gli aspetti positivi e negativi insiti nelle proposte fatte da RFI, al fine di poter esprimere con consapevolezza e responsabilità una valutazione di merito nell’interesse generale dell’intera collettività, su una questione la cui soluzione avrà ripercussioni per diversi anni sulla vita di migliaia di pendolari e sull’economia di un intero territorio.

Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre – Italia Nostra Mantova – Legambiente Cremona – WWF Cremona-
ArciBassa – Fiab Lombardia – Noi Ambiente, Salute ODV Viadana – Crea Futuro per le Energie Rinnovabili – Associazione
Persona-Ambiente – Gruppo Ecologico “El Muroon” – Forum delle idee – NoTriv Lombardia – Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona

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