Cronaca

Problema immigrati? Togliamo le panchine Pd e associazioni contro la ricetta Demicheli

La strage delle panchine. Toglierle da parco Sartori e posizionarle al cimitero per evitare assembramenti di immigrati è stata l’idea dell’assessore comunale Demicheli, immediatamente seguita da polemiche. “Non male per affrontare il tema della convivenza e dell’integrazione, proprio da lui che dovrebbe lavorare per favorire il dialogo e la convivenza”, aveva commentato il Pd. Intervenuta duramente sulla questione anche Tavola della Pace, composta da Acli, Amici di Emmaus, Arci, Associazione Immigrati Cittadinia, Associazione Latinoamericana, Cgil, Cisl, Comitato Casalasco per la Pace, Coop.Soc. Nonsolonoi, Comitato Provinciale Libera, Donna senza Frontiere, Forum per la pace e il diritto dei popoli “Don Primo Mazzolari”, Forum Provinciale del Terzo Settore, Forum Territoriale del Terzo Settore di Cremona e del cremonese, Gruppo Articolo 3, Movimento Federalista Europeo, Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Pax Christi, UISP; Unione Immigrati.
“Apprendiamo con preoccupazione – scrivono Carla Bellani e Maurizio Mele per Tavola della Pace – che l’Amministrazione Comunale intende togliere le panchine del Parco Sartori per impedire agli immigrati di sedersi, pensando così di risolvere le complesse questioni legate alla convivenza, alla sicurezza, al rispetto di un bene comune come un’area verde pubblica, che dovrebbe essere il luogo privilegiato della comunità e della collettività, il luogo dell’incontro, dell’aggregazione e della socializzazione”.
“Davvero l’Amministrazione Comunale – proseguono – pensa che valori come la civiltà, la giustizia o la convivenza si possano promuovere rimuovendo le panchine? Un’Amministrazione Comunale dovrebbe promuovere capacità di convivenza costruttiva in un tessuto culturale e sociale multiforme anziché contribuire a rafforzare l’errato  convincimento che la razza, il colore, la religione, l’origine nazionale o etnica siano fattori determinanti per nutrire avversione nei confronti di individui o gruppi. Questo comporta non solo l’accettazione ed il rispetto del diverso, ma anche il suo riconoscimento nella quotidiana ricerca di dialogo e di collaborazione. Stimolare un processo basato sull’incontro-confronto, sul dialogo tra i valori proposti da persone diverse, prima ancora che da diverse culture, sulla conoscenza e la presenza nei quartieri cittadini richiede tempo”.
“Una delle maggiori fonti di dignità sociale nei nostri sistemi politici – concludono – sono i diritti che si possiedono ed i doveri che la comunità ci impone. E’ più facile “rimuovere” i problemi che risolverli, è più facile alimentare la logica del nemico, è più facile restringere i diritti anziché tutelarli e garantirli a tutti i cittadini, e allora tutti in piedi”.
Ed è questione panchine anche al Cambonino. La segnalazione è arrivata nei giorni scorsi da parte di alcuni giovani residenti nel quartiere: “hanno rimosso tre panchine (le uniche) in piazza Aldo Moro e siamo preoccupati perché quest’iniziativa va ad incidere su un luogo fortemente sociale e aggregativo”.
Sulla vicenda hanno preso posizione Alessandro Corradi e Elena Guerreschi con un’interrogazione. “Riteniamo doverosa – dicono i democratici – una risposta politica e pubblica nel rispetto di chi, con molto senso civico, ha segnalato un disagio difronte a questa operazione. Nella cura degli spazi pubblici, sollecitiamo il Sindaco e la Giunta a non seguire unicamente canoni estetici e una ricerca del “bello” fine a stessa, ma di tenere primariamente conto delle funzioni sociali di tali spazi nel rispetto di tutti i cittadini che li vivono. Interroghiamo l’assessore competente per conoscere i motivi di tale rimozione e se e come intende dare risposta al bisogno espresso da questi giovani cittadini”.

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