Politica

Caro professore tagli le tasse o affoghiamo!

Siamo stritolati da tasse e balzelli. E in giro non ci sono più soldi. Finiti. Gli stipendi non crescono, vola l’inflazione, sale la rabbia degli studenti (venerdi, nelle città sotto assedio, hanno pure bruciato le foto dei ministri). Il divario compensi-prezzi (dice l’Istat) fa perdere 720 euro a famiglia. Caro professore o taglia le tasse o affoghiamo. Da lei ci aspettavamo rigore, è vero, ma anche equità e lavoro di forbici. La capacità contributiva degli italiani è esaurita. Abbiamo sul groppone un peso fiscale insopportabile. E’ il più alto d’Europa. Pensavamo che un bocconiano del suo calibro sapesse trovare una soluzione diversa da quelle che ha trovato (finora): per aumentare la benzina a Ferragosto, mi scusi, bastava il droghiere sotto casa. Non era il caso di scomodare un fan dei banchieri. Le pare? Oltre l’80% della manovra del suo governo è composto da nuove tasse, solo il 18,7% da tagli alla spesa. E’ un po’ poco. Ora capisco le sue fibrillazioni, l’arrivo delle elezioni, Renzi in vantaggio su Bersani (in certi sondaggi, almeno), la Magna Casta scappata di mano, la guerra agli spreconi che va come va. Epperò qualcosa di più ce l’aspettavamo.

Mi perdoni: quando una piccola impresa boccheggia, finisce all’angolo, vede ridursi il proprio reddito, che fa? Riduce anzitutto le spese e poi si “sbatte” per lavorare di più. Perché lo Stato – la più grande impresa del Paese – ragiona diversamente? Impiega 3,6 milioni di dipendenti, ha ricavi per 771 miliardi di euro l’anno (le nostre tasse) e continua a stritolarci. Dopo Imu, revisione del catasto, balzelli sul lusso, aumento del bollo bancario, benzina, “pizzicate” per chi prende l’aereo o sbarca su un’isola, cosa pensa di fare visto che – lo ha detto lei l’altro giorno – “dagli scandali è derivato un danno incalcolabile”? Siccome non penso le basti “la tassa Ryanair” sul fatturato delle compagnie estere che volano in Italia, permetterà che siamo tutti presi da una certa preoccupazione. Non crede?

Professore, ci aspettavamo tagli alle spese, non un fisco ubriaco e roghi umani di operai da mesi senza stipendio , artigiani al collasso, imprenditori sul Cupolone del Vaticano. Ci aspettavamo sforbiciate sui baracconi, una bella rasoiata ai rimborsi elettorali; dal 1994 al 2008 i partiti hanno speso per le loro campagne elettorali 570 milioni e ne hanno recuperati 2 miliardi e 250 milioni. E’ una cifra “mostruosa” anche perché dopata. E quando il trio ABC, unito, le ha detto che “è un errore togliere i soldi ai partiti” , lei ha solo abbozzato ed ha messo la coda tra le gambe. Professore, non è stato un bel vedere. Ora quelli si trasformeranno, cambieranno tutto per non cambiare niente, sono gattopardi. Lorsignori stanno riaprendo i giochi, Pisanu è già uscito allo scoperto, sta sciogliendosi l’iceberg dei moderati, i furbetti del bigoncio invocano il suo bis, Mici Vendola (il gatto comunista) corre e vuole vincere le primarie e poi andrà in piazza, Grillo c’è già. Reggio diventerà una succursale di Modena, la Masini lascerà il posto al duca d’Este ( ma Del Bue giura che non torneranno”i vecchi tiranni”). E’ l’occasione (d’oro) per ramazzare le camerate.

Professore, coraggio, tagli le unghie alla Politica predona e ingorda. Leggo che ai deputati paghiamo persino terme e massaggi, 12 milioni all’anno. E’ proprio necessario? Suppongo che la Fiom farebbe il servizio scontato e massaggerebbe pure con foga. L’assistenza integrativa di Montecitorio prevede anche fanghi, elettroscultura e shiasuterapia fino ad un netto di 1.860 euro all’anno per ogni onorevole.

Professore può cominciare da qui. Ci dia per favore un segnale. Lo aspettiamo.

Enrico Pirondini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...