Politica

Peste suina, caso a Milano
"Battaglia che durerà anni"

“Il nuovo caso di peste suina registrato venerdì nel milanese è la prova del fallimento della Regione e del Governo”: a lanciare l’allarme sono i consiglieri regionali del Pd, Matteo Piloni, Marco Carra e Roberta Vallacchi che attaccano: “Proprio oggi abbiamo appreso delle dimissioni del commissario straordinario, Vincenzo Caputo, che segnano l’ultimo atto di mesi di cattiva gestione. Nei due anni di gestione non solo la peste suina non è stata arginata, ma si è diffusa, mettendo a serio rischio le aziende del settore. Il Governo di destra ha fallito e ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza e la Regione non ha fatto meglio”.

“Un piccolo passo avanti- concludono i consiglieri dem- è stato compiuto con l’assestamento di bilancio. E’ stato approvato un nostro ordine del giorno in cui si impegna la giunta a stanziare le risorse per ampliare le indagini epidemiologiche sulla peste suina, un importante strumento per supportare i sistemi di sorveglianza per contrastare il virus. Ci auguriamo che l’impegno sia onorato al più presto e che la giunta Fontana attivi finalmente tutti gli interventi necessari ad arginare la diffusione del virus”.

Sul problema peste suina è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, che ha spiegato: “L’avvicendamento che avverrà nei prossimi giorni nel ruolo di Commissario straordinario dopo il lavoro del professor Caputo non modifica l’impegno costante e determinato del Governo e della Regione Lombardia nella lotta contro la PSA. La gestione di una crisi sanitaria di questa portata è complessa e richiede sforzi coordinati e continuativi. Sarebbe impossibile sconfiggere questa malattia in pochi mesi. Tuttavia, quello che è certo che in Italia e in Lombardia si sta facendo il massimo, altrove non so”.

In merito al caso di positività segnalato dai consiglieri regionali di opposizione, Regione precisa che sono in corso tutti gli accertamenti del caso da parte del Servizio veterinario regionale all’interno di un allevamento a conduzione famigliare in provincia di Milano, essenziali per introdurre tutte le misure e i protocolli eventualmente necessari.

“La battaglia contro la PSA – sottolinea l’assessore – durerà anni e richiede un impegno costante da parte di tutte le istituzioni coinvolte, anche aumentando il più possibile il controllo dei cinghiali che la trasmettono. Tuttavia, gli allevatori hanno bisogno di azioni coordinate e di interventi mirati e, soprattutto nei casi di aziende più piccole e meno strutturate, non può mai venire meno l’attenzione alla biosicurezza. Soprattutto in territori dove il virus circola molto, favorito dal caldo, come quello del Parco del Ticino e del Milanese. Grande attenzione è richiesta all’uomo con i suoi comportamenti, perché anche una piccola distrazione può portare il virus nell’allevamento, vanificando i sacrifici di tutti”.

“Quello che certamente non serve – conclude Beduschi – sono le strumentalizzazioni di chi pare non aspettare altro che un caso positivo per alimentare polemiche di cui nessuno sente il bisogno. Lanciando accuse ancora prima che possano essere ricostruiti i fatti e accertate eventuali responsabilità”.

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