Cronaca

Approvata la disciplina degli
insediamenti logistici in Lombardia

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge per disciplinare la localizzazione degli insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale.

Il progetto di legge individua le modalità e i criteri per la definizione, da parte delle province, di ambiti territoriali idonei alla localizzazione di insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale. E prevede lo strumento della co-pianificazione come procedura per conseguire l’intesa tra gli enti interessati, da attivarsi nelle more dell’individuazione degli ambiti idonei o laddove l’insediamento voglia essere localizzato al di fuori di questi ultimi.

IL DIBATTITO

La questione è stata a lungo dibattuta in consiglio regionale. In apertura Michela Palestra (Patto Civico) ha posto una questione pregiudiziale sottoscritta anche dai consiglieri di Azione – Italia Viva e appoggiata dai gruppi Movimento5Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. La questione, incentrata su alcune questioni di merito e sui tempi secondo i proponenti troppo ristretti dedicati alla discussione in Commissione Territorio, è stata respinta.

Il relatore Lobati ha quindi illustrato il testo che è il risultato dell’unificazione del progetto di iniziativa della Giunta e del progetto di legge di cui è primo firmatario Matteo Piloni (PD). “La proposta normativa individua le modalità (indirizzi e criteri) per la definizione, da parte delle Province e della Città metropolitana di Milano, di ambiti territoriali idonei, cioè quelli nei quali sia verificata la sussistenza delle condizioni insediative necessarie e sufficienti per la localizzazione di insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale. Interessati alla nuova normativa sono gli insediamenti (nuovi o in ampliamenti) con una superficie operativa (inclusi i parcheggi e le vie di accesso) superiore a tre ettari.

Riguardo all’adeguamento degli strumenti di programmazione territoriale di Province e Città Metropolitana, viene distinta la posizione delle Province, che dovranno per la prima volta definire nei propri PTCP (Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale) gli ambiti territoriali idonei, da quella della Città metropolitana di Milano che, pur avendo già provveduto con l’adozione del piano territoriale metropolitano (PTM), è chiamata ad una rivalutazione delle indicazioni già fornite in tema di logistica sovracomunale.

Il provvedimento prevede che entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta stabilisca i criteri e gli indirizzi per la definizione degli ambiti territoriali idonei alla localizzazione di insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale.Le Province e la Città metropolitana entro 12 mesi dovranno a loro volta indicare gli ambiti idonei. Nel frattempo tutte le richieste di nuovi insediamenti o estensione di insediamenti esistenti vengono sospese eccetto quelle richieste in aree per le quali sia già inserita nel PGT la destinazione logistica”.

Il relatore Lobati ha presentato due ordini del giorno entrambi approvati dall’Aula. Il primo invita la Giunta a prevedere tra i parametri di riferimento delle autorizzazioni la misurazione dell’impatto socioeconomico degli insediamenti logistici di valenza sovracomunale sull’economia di prossimità anche al fine di definire le eventuali misure compensative da parte dell’ente autorizzante.

Nel secondo documento invece si invita la Giunta a prevedere un contributo da destinare alla Città Metropolitana di Milano e alle Province lombarde, per sostenere le spese utili all’individuazione degli ambiti territoriali idonei alla localizzazione degli insediamenti logistici sovracomunali previsti dalla legge. Dei 46 emendamenti posti in votazione, 15 di cui 5 delle minoranze sono stati approvati. Venti gli ordini del giorno depositati: di essi 8, tra cui 5 delle minoranze, sono stati approvati.

Nel dibattito è intervenuto Matteo Piloni (PD) primo firmatario del progetto di legge sullo stesso tema presentato tre anni fa dal suo gruppo e abbinato al testo della Giunta: “Una legge era ed è necessaria – ha affermato Piloni – non per mettere i bastoni tra le ruote al settore logistico ma per gestire in modo corretto le ricadute sul territorio di questo tipo di insediamenti. In questo testo – ha proseguito Piloni – ci sono molti punti di contatto con la proposta di legge che avevamo presentato come gruppo PD. Altri punti invece non ci sono: noi volevamo dare maggiori responsabilità alla Regione nell’individuazione dei siti dove collocare nuove logistiche perché conosciamo le carenze organizzative delle Province e le riteniamo inadeguate a gestire iter amministrativi di tale complessità. Manca anche un riferimento al complesso tema della qualità del lavoro della logistica. Su questi temi abbiamo presentato ordini del giorno ed emendamenti che ci auguriamo vengano approvati.”

“Noi abbiamo grosse riserve su questo testo – ha detto Nicola Di Marco (Movimento5Stelle). Dalla mancata tutela dei terreni vergini, alla cosiddetta moratoria degli iter autorizzativi in corso che sembra limitata a pochi casi, all’assenza di qualsiasi riferimento al tema della qualità del lavoro e del salario minimo. Per questo avevamo presentato un nostro testo e dunque non possiamo votare questo provvedimento.”
Anche Martina Sassoli (Lombardia Migliore) ha espresso perplessità sul provvedimento proposto. “Rischiamo di arrivare tardi, questo progetto di legge non ci convince”.

Massimo Vizzardi (Azione-Italia Viva) ha proposto di effettuare successivi approfondimenti nelle commissioni e di legge ordinamentale.
Giovanni Malanchini (Lega) ha invece affermato che l’approvazione di questo provvedimento è un grande risultato, frutto di un lavoro durato da almeno tre anni e iniziato su sollecitazione della Lega. Infine Luigi Ponti (PD) a nome del suo gruppo ha annunciato il voto favorevole “anche se il testo dovrà essere migliorato”.

LE DICHIARAZIONI

“Con l’approvazione del Progetto di legge regionale sugli insediamenti logistici – afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi – la Regione Lombardia scrive un nuovo capitolo nel settore strategico della logistica, che rappresenta una realtà in forte crescita ed espansione. Per evitare fenomeni insediativi incontrollati, che talvolta rappresentano una delle maggiori criticità rispetto al consumo di suolo dei territori interessati agli insediamenti, Regione Lombardia ha deciso di affrontare la questione in considerazione della lacuna normativa e del valore della logistica. Il settore, infatti, in Lombardia genera un indotto pari a 35 miliardi di euro (2% del Pil del Paese), registra la presenza di 28.718 imprese che occupano 232.375 addetti e movimentano 400 milioni di merci circa”.

“Con questa normativa – prosegue Terzi – finalmente vengono indicati i criteri per definire gli ambiti idonei per gli insediamenti, nel rispetto della riduzione del consumo di suolo e di uno sviluppo sostenibile. Inoltre, il progetto di legge dà attuazione a un principio importante: gli insediamenti devono essere gestiti secondo regole uniformi, in una logica di sistema, coniugando l’iniziativa economica e l’esigenza di tutelare il territorio, affinché le criticità diventino opportunità”.

“Il progetto di legge determina un nuovo modo di approcciarsi al tema della logistica sui territori – dichiara l’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi – costruendo un quadro normativo funzionale ad una pianificazione territoriale efficace, con il coinvolgimento degli enti locali interessati e le procedure per individuare le aree idonee ad ospitare gli insediamenti. Il Pdl giunge al culmine di un lavoro importante svolto nella V Commissione con le audizioni delle rappresentanze delle istituzioni e degli attori del settore”.

“Gli insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale – commenta l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione – avranno localizzazione prioritaria nelle aree dismesse, in quelle da rigenerare o da bonificare. Un’ottima notizia per la Lombardia, in coerenza con gli obiettivi di contenimento del consumo di suolo e di rigenerazione urbana inseriti nel Programma regionale di sviluppo sostenibile. Ovviamente sempre con la condivisione da parte degli enti locali, anche per limitare gli impatti sulla viabilità. Tuteliamo l’ambiente e stimoliamo la riqualificazione di territori compromessi, promuovendo lo sviluppo economico sostenibile. Questa legge avrà un impatto positivo duraturo sul nostro territorio e sulla qualità della vita dei cittadini”.

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