Cronaca

Caos permessi, l'Asl in campo: i medici devono circolare liberamente

E’ ancora lontano dal chiudersi il caso del nuovo sistema di gestione dei permessi rilasciati dal Comune, diventati a pagamento, riguardanti la sosta e il transito nella zona a traffico limitato. Ci sono state polemiche per le tutele riservate ad assessori e consiglieri. Ma anche per la condizione dei medici impegnati in interventi domiciliari, tra i divieti e la decisione di rendere ‘onerose’ le loro autorizzazioni. Quanto a quest’ultima questione: prima l’istanza di un medico al Procuratore della Repubblica (leggi l’articolo), adesso si muove direttamente l’Asl, con una lettera indirizzata al sindaco Oreste Perri.

Ma non è tutto. Tra le sollecitazioni arrivate proprio al direttore generale dell’Asl sul problema, c’è anche una nota di un medico che menziona la Corte dei conti: “Negli anni in cui la parola d’ordine è Spending Review – scrive – è inammissibile non comprendere il ruolo fondamentale della continuità assistenziale. Un paziente di ottant’anni può essere curato al domicilio con un’attenta vigilanza anche quotidiana o essere ‘scaricato’ in un reparto ospedaliero. I costi sociali di queste due opzioni variano in modo esponenziale. E’ a mio giudizio assurdo penalizzare o disincentivare l’accesso degli operatori sanitari,qualsiasi sia il loro ruolo ed in qualsiasi modo. Credo sia opportuno per Lei ricordare all’Amministrazione comunale che Lei ed i Medici sono tenuti a giustificare alla Corte dei Conti qualsiasi operazione che ostacoli gli intenti e gli interessi sociali prefissi dalla Sanità Pubblica”.

LA LETTERA DELL’ASL

A Palazzo comunale è arrivato un documento firmato dal dg dell’Azienda sanitaria locale Gilberto Compagnoni. Pur sottolineando che “si condivide l’iniziativa (la revisione della gestione dei permessi, ndr)” perché “attuata nello spirito di migliorare l’appropriatezza del rilascio delle autorizzazioni per ridurre il transito di veicoli e migliorare la vivibilità”, viene descritta la situazione dei dottori convenzionati con il servizio sanitario nazionale ed evidenziata la necessità di un passo indietro del Comune.

“Circa 70 sanitari tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta hanno l’obbligo di svolgere in Cremona visite domiciliari gratuite – si legge – richieste giornalmente dagli assistiti impossibilitati a recarsi presso lo studio del medico o del pediatra per motivi sanitari estemporanei”.

“Gli stessi professionisti hanno anche il dovere di effettuare periodicamente visite domiciliari programmate”, prosegue il documento, “a favore di assistiti ‘fragili’ che devono essere monitorati costantemente”; “per gli stessi medici, contrattualmente e deontologicamente, ricorre anche il seguente obbligo: ‘a chiamata urgente e recepita, la stessa deve essere soddisfatta entro il più breve tempo possibile'”.

Alla luce di tutto questo il provvedimento del Comune appare inappropriato. Il messaggio a Perri: “Per i motivi sopra esposti lo scrivente si sente pertanto nel dovere, per assicurare una adeguata operatività dei medici interessati, di intercedere presso la S.V., per favorire il rilascio e la gratuità dei permessi di transito in Ztl e deroga al divieto di sosta richiesti dai medici convenzionati affinché gli stessi svolgano al meglio, senza alcun alibi, puntualmente e tempestivamente i propri compiti”.

Inoltre: “A sostegno di quanto sopra evidenzio che per i medici di continuità assistenziale (guardia medica), altra categoria di medici convenzionati con il Ssn, gli stessi ‘permessi’ vengono già rilasciati regolarmente e gratuitamente”.

In chiusura: “A completamento di quanto sopra si precisa che tali sanitari possono avvalersi contrattualmente di personale collaboratore (infermieri) che periodicamente devono accedere al domicilio dei pazienti per lo svolgimento di svariate attività sanitarie programmate. Si presume che anche per tali figure professionali i medici interessati abbiano la necessità e il dovere di chiedere i ‘permessi’ in argomento”.

LA REAZIONE DEL PD

“La lettera del Dg dell’Asl Compagnoni – commenta Alessia Manfredini del Pd – evidenzia che il Comune, anche sul fronte permessi per i medici, è riuscito a fare un bel pasticcio. Le domande che sorgono spontanee sono: il provvedimento con chi è stato condiviso? Quali verifiche sono state fatte prima? E a che punto è il sistema a pagamento partito avviato il 17 settembre? Quanti sono permessi sono stati fino ad ora rinnovati? E per la categoria medica? Attendiamo risposte chiare dal Comune e speriamo questi tira e molla non si verificano con altre categorie interessate al sistema di pagamento”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...