Cronaca

Gli esperti: procedura corretta e
definita con coinvolgimento Enti

Un'immagine dall'alto dell'ex cava di Grumello (foto Sessa)

Pezzi di cartongesso, asfalti, rifiuti da demolizioni edili: è quanto rinvenuto nel sottosuolo di cascina Angiolina, a Grumello Cremonese, quasi al confine con Pizzighettone, tra 2014 e 2015. È a quel punto che si è evidenziato come la ex Cava presentasse (e continua a presentare) un evidente problema ambientale.

Nell’ incontro di giovedì sera a Grumello, voluto dalla sindaca Marilena Visigalli, l’ingegnere Filippo Mutti, consulente del Comune per la pratica di bonifica di Cascina Angiolina, ha spiegato la situazione attuale della contaminazione. Il terreno  superficiale si presenta non contaminato e potrà essere recuperato nel corso del progetto; scendendo, si trova uno strato di terreno con striature biancastre contaminato da solfati (rifiuto non pericoloso); quindi terreno misto di rifiuti, anch’esso non pericoloso, poi e un terreno naturale in parte contaminato in alcuni punti.
Infine la falda, che risulta contaminata essenzialmente da solfati.

“L’intervento previsto dal progetto – è stato spiegato dall’esperto – consiste nella  rimozione del terreno non contaminato e suo recupero nel sito. A seguire, la rimozione del terreno contaminato e di quello misto a rifiuti per il successivo trattamento in altro impianto, sostanzialmente un lavaggio che verrà allestito all’interno del sito con l’obiettivo di poter recuperare il terreno parzialmente ai fini del reinterro. Successivamente, ci sarà la bonifica del terreno sottostante nei punti contaminati e la bonifica della falda. Nell’ambito del procedimento – ha aggiunto Mutti –  sono stati definiti tutta una serie di controlli di queste operazioni da parte degli enti competenti”, ossia Arpa e Ats.

Dopo l’ingegner Filippo Mutti, che ha affrontato i temi della bonifica, è intervenuto il professor Roberto Canziani del Politecnico di Milano, consulente dei tre comuni – Grumello Cremonese, Pizzighettone e Acquanegra – che si è concentrato sull’iter autorizzativo del progetto di discarica.
“Lo studio professionale di cui si è avvalso il proponente – ha detto – è tra i migliori  per competenza disponibili sul mercato”,  aggiungendo poi che non esistono rischi nè per quanto riguarda la tipologia di rifiuti (attualmente classificati dalla normativa come non pericolosi) né per le acque di falda, né per le emissioni in atmosfera.

“I proponenti – ha aggiunto – hanno fatto una valutazione del rischio molto approfondita dalla quale emerge che tali emissioni sono assolutamente trascurabili e non portano alcun rischio aggiuntivo. Si tratta di valutazioni tecniche che sono  state anche accertate da Arpa e svolte con metodologie di calcolo certificate”.

“Quello che ho cercato di sottolineare nei miei interventi – ha aggiunto Canziani – è stato assicurarsi che ci sia una puntuale verifica in ingresso dei rifiuti, cosa su cui il proponente, Acciaieria Arvedi, ha dato massima assicurazione; inoltre Arpa farà controlli a campione e li terrà a disposizione. Sul fronte della gestione abbiamo
avanzato richiesta di una Commissione che svolga funzioni da assistente ispettivo di cantiere, una figura prevista per le opere pubbliche. Un istituto utile per assicurare all’opinione pubblica un controllo puntuale nelle fasi di allestimento e di gestione di discarica e che avrà anche il ruolo di supportare l’Arpa. Acciaieria Arvedi ha già assicurato la disponibilità a stipulare una convenzione con il Comune, al fine di documentare lo sviluppo dei lavori e affinchè siano rispettate tutte le caratteristiche del capitolato”.

L’Impianto di Grumello è parte integrante del progetto di economia circolare “Zero Waste” che l’Acciaieria Arvedi ha messo in campo per valorizzare tutti i propri rifiuti e i materiali di scarto. L’obiettivo è di raggiungere il 99% di recupero/riciclo dei propri rifiuti e dei residui di lavorazione. Il progetto di discarica di filiera presentato prevede un volume massimo di conferimento pari a 717.260 m 3 in 6 anni. Entreranno pertanto al massimo 215.000 t/anno (pari a 720 t/giorno) di rifiuti non pericolosi.

L’iter autorizzativo presso l’Ente Provincia sta procedendo da molti mesi e nessuna delle Autorità intervenute – ognuna per la propria competenza – ha evidenziato l’esistenza di vincoli ostativi. Il progetto, inoltre, è stato rivisto e migliorato in più fasi e sotto diversi aspetti per aderire al massimo alle esigenze degli enti controllori e del territorio. L’impianto è essenziale per garantire la continuità operativa dell’Acciaieria.

L’utilizzo delle cave dismesse come discariche è espressamente previsto dalla normativa europea per la transizione ecologica, nell’ambito di una gerarchia che vede come scelta prioritaria la minore produzione di rifiuti, e, in successione, il recupero della materia, il recupero di energia e infine lo smaltimento in discarica. La discarica, come detto, sorgerà in un area della ex cava di Grumello. Si tratta di un’area contaminata ai sensi del D.lgs.152/06.

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