Cronaca

Tentato omicidio piazza Castello
Imputato condannato a 5 anni

Processato con il rito abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo della pena, oggi Massimo Caccini, 53 anni, è stato condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione per l’accusa di tentato omicidio. Per l’imputato, di professione operaio, il pm aveva chiesto una pena superiore ai 9 anni di reclusione, mentre la difesa, rappresentata dagli avvocati Massimo Nicoli e Gianandrea Balzarini, di derubricare il reato in lesioni aggravate. L’aggressione era avvenuta nel tardo pomeriggio del 27 gennaio scorso in piazza Castello a Cremona.

L’avvocato Nicoli

Il 53enne aveva estratto un coltello dalla tasca e aveva sferrato un colpo all’addome di un 20enne straniero, che era stato ricoverato in codice rosso all’ospedale. All’arrivo dei carabinieri, l’aggressore era stato fermato. Aveva dei tagli ad una mano. In precedenza, il 53enne era stato in un bar, dove avrebbe bevuto più del dovuto, e poi aveva raggiunto i giardini di piazza Castello, dove aveva l’abitudine di andare a passeggiare con il cane prima che l’animale morisse.

L’avvocato Balzarini

Qui aveva incrociato tre ragazzi, tra cui il 20enne, e tra loro sarebbero volati insulti. La lite sarebbe nata dal fatto che il gruppetto non lo avrebbe fatto passare, ma le testimonianze sono rimaste alquanto discordanti. A quel punto, però, Caccini aveva estratto il coltello dalla tasca e colpito all’addome il 20enne. Gli amici avevano cercato di bloccare l’aggressore e nel frattempo avevano chiamato i carabinieri che poi avevano ritrovato nel giardino il coltello che l’imputato aveva gettato.

Il ferito, sottoposto ad un intervento chirurgico, era stato successivamente dichiarato fuori pericolo. Il ragazzo è già stato risarcito. I difensori di Caccini, che è in carcere, hanno parlato di “testimonianze discordanti” dei ragazzi che avrebbero provocato l’operaio, il quale si sarebbe solo difeso. Nella zona non ci sono telecamere, ma due giorni dopo i fatti un testimone si era presentato in caserma per rilasciare dichiarazioni spontanee, sostenendo di aver sentito i giovani e l’uomo discutere, poi di aver visto l’imputato allontanarsi e subito dopo tornare indietro. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni. I difensori valuteranno se ricorrere in Appello.

Sara Pizzorni 

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