Cronaca

A giudizio per stalking, la difesa:
"Accuse tutte da dimostrare"

Il tribunale di Cremona

Si tratta di una vicenda “molto complessa” che “consiste in denunce reciproche tra le parti innanzi a tribunali italiani e albanesi”. Così ha tenuto a precisare l’avvocato Anila Halili, che con il collega Fabio Galli assiste l’uomo, un albanese di 35 anni che è stato rinviato a giudizio dal giudice di Cremona per stalking nei confronti della sua ex.

L’avvocato Anila Halili

“Il nostro assistito”, ha sottolineato l’avvocato Halili, “è un giovane albanese perfettamente integrato dall’età di 11 anni nella comunità italiana, senza alcun precedente penale, a cui sono stati sottratti i figli minori dalla ex compagna italiana. A tutt’oggi gli viene impedito di vedere liberamente i suoi figli, una grave ingiustizia a cui andrà portato rimedio”.

Secondo quanto asserito dalla difesa, “tutto nasce da questioni economiche legate ad un investimento sul territorio albanese su cui l’ex coppia non ha trovato accordi transattivi. I figli stanno pagando un grande prezzo per questioni economiche irrisolte tra i genitori”.

I difensori hanno precisato che in Albania l’ex compagno è stato “assolto dalle accuse di violenza fisica e psicologica nei confronti della donna, che lo ha accusato ingiustamente, sottoponendolo addirittura a misure cautelari. Il tribunale albanese, al termine del procedimento, ha emanato una dichiarazione di innocenza dell’imputato per il reato di violenza domestica nella forma di violenza psicologica, disponendo la cessazione della misura di sicurezza”.

L’avvocato Simona Bracchi

L’avvocato Simona Bracchi, che assiste come parte civile la cremonese, ribadisce che “l’imputato ha una condanna per violenza domestica confermata anche in Appello. E’ un dato di fatto – ha dichiarato il legale, – che non può essere in alcun modo negato”.

“Rispetto all’accusa di stalking”, sostengono a loro volta i difensori dell’imputato, “l’attuale rinvio a giudizio sarà oggetto del procedimento in corso, per fatti tutti da dimostrare nelle opportune sedi. La giustizia sta facendo il suo corso e noi confidiamo nella magistratura italiana per chiarire definitivamente l’infondatezza delle accuse negli interessi delle parti coinvolte”. Il processo a Cremona si aprirà il 2 dicembre prossimo.

Sara Pizzorni

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