Politica

Fratelli d'Italia, ora si apre
la partita per il capogruppo

Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia si è riunito lunedì sera, nella sede di viale Po, per esaminare l’esito elettorale e iniziare ad impostare il lavoro del gruppo consigliare, dove il partito ha ottenuto sei consiglieri sui 12 destinati alle minoranze. La “riflessione”, dopo la sconfitta al fotofinish del centrodestra di Alessandro Portesani, richiesta da autorevoli esponenti del partito come Chiara Capelletti e il senatore Renato Ancorotti, non sembra per ora aver incrinato il ruolo di Stefano Foggetti, coordinatore  cittadino.

“Ci siamo focalizzati soprattutto  su quello che dobbiamo fare in futuro”, spiega Foggetti. “Dobbiamo fidelizzare l’elettorato, perchè fra cinque anni servirà ottenere quei 192 voti che abbiamo mancato in questa tornata. Il voto delle Europee è stato un voto d’opinione, per le comunali è andato diversamente ed è su questo che bisognerà lavorare per recuperare la differenza”. Non era quella di ieri sera, insiste Foggetti, la sede per trattare gli argomenti sollevati dalle voci critiche, “non mi sono sentito sotto accusa”.

Nella riunione di viale Po non si sarebbe parlato, a quanto pare, neppure del primo impegno che riguarderà il neonato gruppo consigliare la prossima settimana,  ossia la scelta del capogruppo. “Spetta ai consiglieri stessi sceglierlo”, chiude il discorso Foggetti.

E infatti è per affrontare questo argomento che gli eletti si riuniranno nel giro di qualche giorno: Chiara Capelletti, 267 preferenze; Marco Olzi, 265; Carlalberto Ghisotti, 201; Rosaria Compagnone, 148; Luca Fedeli, 135; Matteo Carotti, 131.

A sbilanciarsi, nella prima intervista del dopo voto, era stato il coordinatore provinciale Marcello Ventura, eletto nel congresso di qualche mese fa. Non necessariamente il candidato più votato dovrebbe essere capogruppo – aveva detto – si potrebbe pensare anche a un giovane. Il riferimento è a Marco Olzi, 28 anni, consigliere comunale di minoranza a Pieve San Giacomo per cinque anni, quando ne aveva 20, poi capogruppo di maggioranza nello stesso Comune alle ultime elezioni, sfasate rispetto a quelle di Cremona. Assistente di Marcello Ventura in Consiglio Regionale, ha nel curriculum una laurea magistrale a Pavia in Governo e Politiche Pubbliche e un Master di II livello alla SDA – Bocconi in Management della Sanità.

“Sicuramente la scelta del capogruppo è un tema che va affrontato a livello di gruppo consigliare, non in altre sedi”, afferma “ed è giusto che il gruppo si riunisca e faccia le opportune valutazioni. Se sono soddisfatto del mio risultato? E’ stato straordinario,  merito anche della comunità politica che mi ha sostenuto; penso che l’affermazione di Fratelli d’Italia come lista sia il segno tangibile che in città c’è una forte voglia di discontinuità, visto che il centrosinistra ha vinto di misura e nonostante la sconfitta del centrodestra sia oggettiva.
“Il mio risultato personale è stato una grande emozione, rappresenta una responsabilità importante, essere consiglieri in un capoluogo non è una banalità, richiede studio e passione”.

D’altro canto Chiara Capelletti è nome e volto molto conosciuto in città e vanta esperienza amministrativa; esponente di primo piano di Fratelli d’Italia, alle elezioni del 2004 – allora  c’era Alleanza Nazionale – era stata ancora una volta la più votata per il consiglio comunale. Cinque anni dopo, l’incarico di assessore alla Cultura in amministrazione provinciale, quindi il ritiro da ruoli pubblici in politica fino a queste ultime elezioni, quando una parte di Fratelli d’Italia l’avrebbe gradita come candidato sindaco. gb

 

 

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