Cronaca

La truffa della "raccomandata": la
vittima non ci cade per un soffio

“Signora, buongiorno, la chiamiamo dal comando dei carabinieri. Dovrebbe venire in caserma per ritirare una raccomandata per sua mamma”. La telefonata, arrivata ad una cremonese che vive con la mamma anziana in via Cadore“, è sembrata alquanto strana. La voce al telefono ha sostenuto di non poterle dire di più per questioni di privacy, e così la donna si è preparata per recarsi al comando provinciale di viale Trento e Trieste. A dissuaderla è stata una vicina incontrata sul pianerottolo mentre la signora aspettava l’ascensore. “E’ una truffa, attenzione. Prova a chiamare i carabinieri”. E così ha fatto, sentendosi dire che in caserma non c’era alcuna raccomandata da ritirare.

Un espediente che i ladri-truffatori ultimamente stanno usando spesso per allontanare il residente e tentare di raggirare la persona anziana rimasta nell’appartamento, oppure anche per cercare di intrufolarsi in casa per rubare. “Quando mi hanno detto che erano i carabinieri mi sono agitata, non ho capito più nulla“, ha raccontato la donna che grazie alla vicina ha fatto saltare i piani dei malviventi. “In effetti la cosa mi è sembrata strana, ma in quel momento non ho riflettuto lucidamente”.

Ormai non si contano più le numerosissime tipologie di truffe escogitare da chi vuol ottenere soldi facili. Il consiglio è sempre lo stesso: fare attenzione e per qualsiasi dubbio telefonare alle forze dell’ordine. Quelle vere.

Sara Pizzorni

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