Politica

Soldo (Pd) annuncia le dimissioni:
"Il campo progressista va rinnovato"

La vittoria di Andrea Virgilio al ballottaggio apre una riflessione all'interno del maggior partito dello schieramento.

Vittore Soldo, segretario provinciale del Pd di Cremona da sei anni. Era stato rieletto lo scorso ottobre dal congresso.
Ringrazia tutti quanti hanno contribuito alla vittoria di Andrea Virgilio, ma annuncia la volontà di fare un passo indietro. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Vittore Soldo con un post su Facebook all’indomani del ballottaggio a Cremona, scrive che è “giusto tirare una riga e fare un bilancio” e ringrazia “Andrea Virgilio per il suo essersi messo totalmente in gioco ed essersi speso in una tornata elettorale difficile: candidarsi sindaco alla fine di un ciclo di cui hai fatto parte, è roba forte, soprattutto in una tornata in cui il traino delle elezioni europee avrebbe potuto influire molto di più, considerando il vento in poppa per la destra ed un campo, il nostro, largo, stretto o capiente quanto si vuole ma ancora lontano dal poter rappresentare l’opportuna controproposta ad un centrodestra diviso ma elettoralmente unito”.
Allo stesso tempo, e dopo aver speso parole di elogio anche per il segretario cittadino Galletti, i Giovani Democratici e  le liste civiche (“sia a Cremona ma soprattutto negli 86 Comuni che sono andati al voto: l’individualismo che tanti dicono essere dilagante, non ha contaminato questi cittadini che credono ancora al bene comune e all’importanza del confronto di idee”), Soldo fa un primo passo verso le dimissioni.
Non sono proprio imminenti, saranno “accompagnate”, ma la consapevolezza è che “molte cose non sono andate e a guardare bene i numeri si vede che c’è molto su cui lavorare: per come la vedo io bisogna ripensare completamente il campo progressista partendo dal Partito Democratico.
Da soli non si va da nessuna parte ma qualcuno dovrà pur cominciare e io comincio a dire che bisogna alzare la testa, aprire gli occhi e guardarsi bene intorno senza avere il timore o la puzza sotto il naso per confrontarsi con tutta quella gente che non si sente più rappresentata e ascoltata da nessuno, men che meno da noi.
Faccio io il primo passo: il mio percorso da segretario provinciale del PD Cremonese volge al termine. L’obbiettivo della mia riconferma dello scorso autunno era quello di accompagnare il PD a questa tornata elettorale e così ho fatto, insieme ai tanti che hanno dato una mano e insieme alla bellissima comunità politica con cui ho camminato, da segretario, per quasi sei anni”.
Adesso – continua  Soldo – serve pensare a quello che ci aspetta e come dico da un po’, si deve costruire un progetto (anche più di uno) che riesca ad essere più inclusivo di quanto è stato sino ad oggi.
Serve aprirsi al confronto con le tante forze civiche e politiche che hanno voglia di ragionare sul futuro prossimo del nostro territorio e assicuro che di questioni di cui discutere e trovare un terreno comune di confronto, ci sono e sono coinvolgenti ed entusiasmanti.
Serve parlare con quelli che hanno deciso di non votarci e si sono manifestati pubblicamente.
Serve parlare un po’ di meno e ascoltare un po’ di più”.
Già per le Regionali Soldo si era speso a favore di un dialogo con il Movimento Cinque Stelle: “Occorre guardare alle cose che uniscono, non a quelle che dividono”, ritiene che “molte cose stanno cambiando anche da quelle parti” e “soprattutto guardando alla dimensione che ha raggiunto l’astensionismo: adesso si deve trovare il tempo per pensare anche ad una delle (tante) mucche nel corridoio di bersaniana memoria”.
Voglia di rinnovamento, quindi: “Serve un progetto che rigenera e allarga il più possibile il campo di cui facciamo parte: per questo nuovo progetto servono freschezza ed un po’ di incoscienza e io credo di averle perse entrambe. Potrebbe trattarsi solo di una questione di tempo ma sento la necessità di esplicitarlo per non rischiare di perdere un’opportunità di ricambio che bisogna provare ad innescare”.
E poi una conclusione sibillina, senza fare nomi: “Credo in un ricambio che va praticato e non subìto: quante persone vediamo, inchiodate da troppo tempo, nello stesso ruolo?!… Capisco l’utilità dell’esperienza ma poi scade anche quella. Credo che insieme ad Andrea, ai giovani ed ai tanti sindaci sia arrivato il momento di aprire una nuova stagione”. gbiagi

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