Cronaca

Civile, tempi lunghi: "Problemi
organizzativi e di personale"

Il giudice Andrea Milesi

369 giorni di media per risolvere un processo giudiziario in sede civile, con un aumento del 23,2% rispetto al 2019. Il dato, elaborato da Il Sole 24 Ore in un’inchiesta sul rallentamento dei tempi nel 25 per cento dei tribunali italiani, è riferito a Cremona, il cui tribunale è stato incluso tra quelli che sono più in affanno in sede civile, muovendosi tra difficoltà legate al sovraccarico di processi e i tempi biblici. Palazzo di giustizia di Cremona, secondo l’inchiesta, è una delle 35 sedi su 140 dove la giustizia civile rallenta.

La situazione non è comunque così grave, sono dati che vanno valutati in base al parametro di partenza”. Così ha spiegato il giudice Andrea Milesi, responsabile della sezione civile del tribunale di Cremona. “Prima di questo monitoraggio, finalizzato al PNRR, i nostri tempi di definizione dei processi erano molto bassi. In realtà, se si guarda bene la classifica, ce ne sono pochi di tribunali con una durata media inferiore rispetto a Cremona. Quindi è vero che c’è stato un aumento percentuale dei tempi, ma partivamo da tempi molto rapidi”.

“In più”, ha aggiunto il magistrato, “si consideri due gravidanze in contemporanea nel settore civile in un tribunale piccolo come quello di Cremona. Questo, ad esempio, è un problema che incide tanto sui tempi medi”. Attualmente il giudice Milesi sta cercando di portare avanti i ruoli delle colleghe in gravidanza. Non solo: è scoperto il lavoro del giudice Alessandra Medea Marucchi, che ha lasciato Cremona, e si è dovuto  affidare il suo ruolo ad un giudice onorario. “Il nostro”, ha spiegato Milesi, “è quindi è un problema di personale nostro e un problema di personale di cancelleria“.

Il giudice ha poi fatto un altro esempio: “Se io  scrivo una sentenza di fallimento e mi viene pubblicata dopo un mese, il tempo totale aumenta di un mese, ma io in realtà quella sentenza l’avevo già fatta. Quindi in generale ci sono alcuni aspetti organizzativi che creano dei problemi proprio sulla definizione rapida delle controversie. Per quanto riguarda il personale, oltretutto, stavamo aspettando 16 funzionari e invece ne sono arrivati solo 6: di questi, 5 sono stati messi al penale perchè c’erano dei problemi al penale, e l’unico nostro è stato messo in cancelleria, e quindi non ci aiuta. Il problema è che si continua a voler fare le riforme e a chiederci di migliorare l’efficienza, ma non ci danno gli strumenti“.

“Il problema”, ha concluso Milesi, “è che per avere i fondi del PNRR il Ministero ha dovuto avviare un monitoraggio sulla durata media, però partendo da una certa data in cui il settore civile andava bene, e poi per vari motivi in questi due anni ci sono stati dei piccoli intoppi sotto il profilo della forza lavoro e quindi questo può effettivamente aver portato ad un allungamento dei tempi”.

Sara Pizzorni

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