Cronaca

Furto gas ed elettricità da rete
pubblica. Nessuna prova, assolta

Era stata arrestata lo scorso 31 gennaio dai carabinieri perchè accusata di aver rubato per anni energia elettrica e gas, prelevandoli direttamente dalla rete pubblica. Finita a processo, una 33enne romena residente a Soresina, pregiudicata, è stata però prosciolta. Secondo il suo legale, l’avvocato Simona Bracchi, non c’era alcuna prova della sua colpevolezza, visto che nell’appartamento in questione vivevano altre persone, come il convivente, i tre figli e i suoceri.

L’avvocato Simona Bracchi

A rendersi conto di quanto stava accadendo erano stati gli addetti della società fornitrice delle utenze che avevano accertato delle anomalie su alcuni contatori nello stabile, e avevano chiesto l’intervento dei carabinieri per effettuare le dovute verifiche. I contatori erano stati trovati manomessi, tanto che l’impianto elettrico dell’abitazione risultava collegato direttamente alla rete pubblica, bypassando il contatore, che risultava inattivo dal 2014. Era stato infatti creato un bypass con fili volanti che consentivano il rifornimento della corrente elettrica.

Inoltre il contatore del gas, sigillato dal 2018, aveva i sigilli manomessi, ed erano stati consumati circa 19mila metri cubi di gas, per un valore complessivo di circa 10mila euro. L’appartamento era fornito di gas e luce e la donna era stata identificata come la proprietaria. Nei suoi confronti era scattato l’arresto per per furto aggravato.

A processo, l’avvocato Bracchi, ritenendo i controlli effettuati non sufficienti per arrivare ad accertare effettivamente il coinvolgimento della sua cliente, ha richiamato l’articolo 129 del codice di procedura penale che prevede che il giudice provveda ad emettere sentenza di proscioglimento ogni volta che risulti ‘evidente’ l’innocenza dell’imputato.

Nella motivazione, il giudice scrive che “non è dato sapersi chi e quando abbia operato il bypass del contatore elettrico mediante apposito cavo. Non è stato neppure accertato chi sia, ad oggi, l’intestatario delle utenze in questione”. Nell’immobile, inoltre, “risultano residenti altri due adulti che, al pari dell’imputata, potevano avere interesse a non corrispondere le spese per luce e gas”.

Sara Pizzorni

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