Cultura

Mostra del cremonese
Pezzini a Pescarolo

La Biblioteca comunale promuove, presso il Centro Culturale di Via Mazzini 77, una serie di esposizioni gratuitamente aperte alla cittadinanza nella Sala del Rattoppo del Museo del Lino.

S’inizia con la personale di Claudio Pezzini, visitabile il 16 giugno, il 7 e il 21 luglio, il 4 e il 18 agosto, dalle 15 ,00 alle 18,00, dal titolo “Urban Life” In esposizione una serie di dipinti che ritraggono il fascino, ma anche il mistero, delle grandi città, contrassegnate da enormi grattacieli, da strade contraddistinte da veicoli di ogni tipo e di persone che si spostano in continuazione.

Claudio Pezzini

Residente a San Martino del Lago, fin da bambino manifesta una naturale inclinazione verso l’arte e soprattutto una forte propensione per il disegno e il colore che diventano il centro della sua ricerca creativa. Inizia a dipingere a olio sperimentando con entusiasmo le potenzialità di questa tecnica: dopo l’acquisizione dei fondamentali rudimenti espressivi, passa all’attenta osservazione delle opere dei maestri del Novecento e delle avanguardie storiche che diventano i suoi primi modelli stilistici, per arrivare a maturare progressivamente un approccio personale e alquanto originale.

Espone frequentemente in Italia e all’estero conseguendo positivi consensi di critica e pubblico. L’ultima personale, qualche mese fa, a Milano, ha riscosso notevole successo di critica e pubblico «Sono veri e propri “segreti metropolitani” – spiega il curatore, Simone Fappanni – quelli descritti anzi evocati dalla pittura di Pezzini, segreti che risiedono nel mistero di agglomerati urbani che a causa della loro immensità generano spesso un senso di spaesamento.

Questi dipinti richiamano alla mente scenari che diventano visioni: quelle di città in cui la massificazione è tale per cui l’individuo viene fagocitato ed è quasi sopraffatto ma allo stesso tempo ne è talmente attratto da rimanerne conquistato. Lontano anni luce dal rassicurante paesaggio bucolico, il vedutismo Claudio Pezzini ci porta addirittura su di una altura per contemplare scenari che nella loro vastità incutono un certo timore e allo tempo costituiscono un’attrattiva che si comprende solo in parte e che l’arte del pittore cremonese aiuta a svelare».

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