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Con le “Sottocanna in circuito”
il 9 giugno si torna nel Novecento

Per una giornata, al Parco al Po, si torna all’inizio del Novecento, hrazie al Club Amatori Veicoli d’Epoca Cremona (Cavec) che, domani (domenica 9 giugno) organizza il tradizionale raduno delle Sottocanna in Circuito.

Il tema di questa edizione sono le “moto inglesi”, anche se non mancano modelli di tutte le altre marche, protagonisti consolidati di questa kermesse. In tutto una settantina di motociclette.

L’esemplare più anziano è una Excelsior del 1909, quello più recente (ma resta un concetto relativo), una Cotton del 1932. Quelli rappresentati sono marchi, per lo più, scomparsi. Ma questo dona a loro ulteriore fascino.

L’appuntamento è sin dalla prima mattina, per le registrazioni dei partecipanti. Poi, alle 10, si accenderanno i motori, con giri in pista fina ad inizio pomeriggio, prima delle premiazioni.

Una rievocazione, quella riservata alle moto degli anni Dieci e Venti e comunque con il serbatoio posto sotto la canna superiore del telaio, unica nel suo genere, capace di richiamare, ogni anno, appassionati provenienti da ogni parte d’Italia. Quello che prende forma sulle sponde del parco naturalistico è un concorso dinamico di motociclette degne di un museo, dal momento che si tratta di veicoli che, nella stragrande maggioranza, hanno almeno un secolo di vita.

“Reperti” tecnologici che, solitamente, si vedono solo nelle esposizioni statiche ma che qui, invece, sono ancora perfettamente funzionanti. E che riescono a dar vita ad una vera e propria esperienza narrativa che porta i visitatori indietro nel tempo, fino all’inizio del secolo scorso.

I centuari sono vestiti a tema. I più eleganti indossano giacche e panciotti, i pantaloni alla zuava con calze scozzesi. Per le signore abiti lunghi, cappelli e ombrellini per ripararsi dal sole, in anni in cui nobile era il pallore. Per i più sportivi, quelli che stringono il manubrio di una moto da competizione, caschi in pelle, come i guanti lunghi fino a proteggere quasi tutto l’avambraccio, occhialoni e foulard svolazzanti per la velocità.

E poi c’è la musica, quella della Bourbon Street Dixie Band. Note che evocano il jazz americano, con il ritmo ben marcato, le sonorità particolari e i timbri degli strumenti abbinati tra loro in modo singolarissimo. Carica vitale ed emozioni vibranti che non si spengono quando le note lasciano spazio ai rombi delle motociclette. Nella massima sicurezza, a gruppetti, – guidando come fosse (cito una cronaca dell’Istituto Luce) “una passeggiata di comodo, senza chiedere eccessivi sforzi a uomini e mezzi – sfilano lungo l’anello della pista ciclabile (che ricorda proprio l’autodromo di Monza, nato proprio un secolo fa).

Uno spettacolo davvero unico non solo per gli appassionati di motori ma da chiunque voglia lasciarsi coinvolgere in questo “viaggio a ritroso nel tempo”.

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