Cronaca

Maltrattava la compagna incinta:
condannato l'ex convivente

Aveva picchiato e maltrattato la convivente incinta, mandandola addirittura al pronto soccorso, dove per le lesioni ricevute le erano stati diagnosticati 10 giorni di prognosi. Con l’accusa di maltrattamenti, l’imputato, un libero professionista di 60 anni, è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione. Per lui, il pm aveva chiesto una pena di 3 anni e 8 mesi. Come risarcimento danni, il giudice ha disposto una provvisionale di 3000 euro in favore della parte civile, rappresentata dall’avvocato Elisa Savoia. Il resto da liquidarsi in un separato giudizio civile.

I fatti risalgono al 2018. Una storia di violenza e vessazioni, quella emersa durante il processo, nel quale sono stati sentiti come testimoni la madre dell’imputato, una vicina di casa e un’amica della vittima, immigrata dal Guatemala.

“La prima volta che le ha messo le mani addosso è stato quando era incinta. Voleva che interrompesse la gravidanza“: così aveva raccontato l’amica da cui la vittima si andava a rifugiare ogni volta che il compagno la maltrattava. Secondo l’accusa, lui la ingiuriava abitualmente con frasi come “fai schifo”, e picchiandola spesso, con schiaffi in faccia e pugni in testa. E c’era l’aggravante di aver commesso le violenze in presenza della figlia minorenne.

“Lei veniva da me a lamentarsi ogni fine settimana”, aveva raccontato l’amica. “Era molto a terra, piangeva continuamente. Lui la prendeva a parole, la insultava la picchiava. Spesso anche quando aveva la bambina in braccio, a volte anche spintonandola, con il rischio che la figlia cadesse. Capitava che la buttasse fuori di casa e lei veniva da me”. Gli episodi, secondo la testimone, erano andati avanti per parecchio tempo, circa un anno, fino a che lei, a fine ottobre del 2018, si era decisa a denunciare, per poi lasciarlo.

Sara Pizzorni

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