Cronaca

Finanziato progetto rete punti
di facilitazione digitale

Il Comune di Cremona, capofila di una rete territoriale di partner, ha inviato una proposta progettuale a Regione Lombardia, a seguito di uno specifico avviso pubblico, per la sottoscrizione di “Accordi di partenariato finalizzati alla costituzione di punti di facilitazione digitale e all’erogazione di servizi di facilitazione digitale”.

Regione Lombardia ha comunicato l’ammissione al finanziamento, utilizzando fondi del Pnrr, della proposta progettuale che propone l’attuazione di un’azione di sistema mirata a sostenere efficacemente l’inclusione digitale della popolazione attraverso lo sviluppo e il potenziamento di competenze digitali di base richieste per il lavoro, la crescita personale, l’inclusione sociale, la cittadinanza attiva.

L’ammontare del contributo concesso è di 235.989,20 euro che saranno utilizzati dai partner per gestire azioni di supporto e formazione digitale ai cittadini, negli 11 punti di facilitazione che saranno a breve attivati sul nostro territorio.

La rete di Enti che hanno aderito alla proposta del Comune di Cremona è composta da Arci Arcipelago APS; Fondazione ENAIP Lombardia; SPI-CGIL di Cremona; Servizi per l’accoglienza Società Cooperativa Sociale; Comune di Gadesco Pieve Delmona; Comune di Persico Dosimo; Confartigianato Imprese Cremona; CNA Servizi srl Cremona.

Il supporto digitale prevede attività personalizzate e di gruppo finalizzate a sviluppare le competenze digitali affinché i cittadini possano rendersi competenti e autonomi nell’utilizzo di Internet e dei servizi digitali erogati dai privati e dalla Pubblica Amministrazione.

I cittadini che si rivolgeranno ai punti di facilitazione saranno assistiti da facilitatori digitali opportunamente formati da Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Le attività di supporto che saranno erogate riguardano, ad esempio, l’accesso ai servizi pubblici digitali (SPID, servizi sanitari, servizi scolastici e formativi, servizi fiscali e tributari); l’utilizzo dei servizi digitali offerti da soggetti privati (gestione di un social network, ricerca di opportunità lavorative, eCommerce, internet banking – nel rispetto della privacy del cittadino); l’utilizzo degli applicativi digitali di base, fruiti da smartphone o da PC (internet browser, software di elaborazione testi, fogli di calcolo, creazione di presentazioni, videoconferenza, gestione della posta elettronica).

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