Politica

Cremona città universitaria: quale
ricetta per trattenere i giovani?

Lo sforzo importante che il sistema Cremona sta mettendo in campo sul tema di Cremona città universitaria, con la creazione in via Bissolati di una cittadella delle Università (La Cattolica a Santa Monica; il Politecnico nella ex Manfredini) deve trovare la definizione di un progetto che sappia potenziare l’offerta formativa (facoltà di Medicina? …) favorirne l’attrattività, offrire la possibilità di una accoglienza di livello e di un’offerta di occasioni.

1- Cosa manca a Cremona per farla diventare una vera città universitaria? Pensate che serva un assessorato ad hoc?
Ferruccio Giovetti. Facendo una check list veloce, su cosa dovrebbe avere una città che ha una sede universitaria, si possono ipotizzare 6 punti di partenza: biblioteche ben fornite con aule studio aperte anche nei fine settimana; appartamenti per studenti con costi calmierati o residenze universitarie ben tenute, pulite e accessibili; negozi originali e giovanili, facilmente raggiungibili anche a piedi o con i mezzi pubblici; bar, mense e attività commerciali che permettano allo studente di mangiare sano fuori casa senza spendere un patrimonio; WI-FI gratuito in modo capillare; una rete di trasporti e collegamenti, che agevoli gli spostamenti sia nel territorio sia nelle immediate vicinanze e che abbia costi agevolati. Parlare ora di assessorati è prematuro, il buonsenso non fa valutazioni affrettate e neanche spot elettorali, guarda in faccia la realtà e si muove verso una direzione concreta.

Alessandro Portesani. Direi che un primo problema che è di competenza anche del Comune è quello delle residenze per i giovani che scelgono di venire a studiare nella nostra città. La precedente Giunta di centrodestra aveva fatto progetti specifici per uno studentato nella zona di via Macello: cancellato con un colpo di spugna. Noi cercheremo di riaprire quel capitolo affogato da dieci anni nell’insipienza della Giunta Galimberti/Virgilio. Sull’assessorato ad hoc si potranno fare delle valutazioni. Intanto abbiamo in programma l’istituzione di un coordinamento pubblico-privato (scuola, servizi educativi, Comune) che promuova servizi in rete a contrasto della dispersione scolastica, anche e soprattutto in ottica preventiva, con interventi a supporto degli studenti, dei docenti, delle famiglie – passare dalla mera analisi dei dati all’avvio di azioni concrete. Nonché un Forum dei Giovani, coerentemente con le politiche già in atto da parte di Regione Lombardia (Forum Regionale Giovani). Avrà un ruolo anche nell’ organizzazione di iniziative ed eventi pensati da giovani per i giovani.

Andrea Virgilio. Cremona in questi anni ha fatto passi importanti. Progetti strategici come Cremona Food lab, le convenzioni con le Università, gli interventi prestigiosi da parte di Fondazione Arvedi Buschini stanno, di fatto, trasformando il nostro centro in un contesto universitario.
Le deleghe all’università sono già presenti all’interno dell’amministrazione, ma la vera sfida sarà il coinvolgimento dell’intera macchina amministrativa: tutti i livelli politici dovranno mettersi in gioco.

Paola Tacchini. Mancano alloggi per Studenti, a disponibilità di alloggi studenteschi a prezzi accessibili è cruciale. Si potrebbero costruire nuovi dormitori o promuovere iniziative di housing cooperativo. Servizi e infrastrutture: disponibilità di biblioteche ben fornite, centri di studio, caffetterie e spazi comuni dove gli studenti possono incontrarsi e lavorare insieme. Mezzi di trasporto: servizi di trasporto pubblico efficienti e convenienti facilitano gli spostamenti degli studenti. Attività culturali e sociali: promuovere eventi culturali, musicali, teatrali e festival può rendere la città più attraente per i giovani e gli studenti.

Angelo Frigoli. (vedi a fondo pagina)

Maria Vittoria Ceraso. Istituire un Assessore alla Comunità Giovanile. Cremona città Universitaria richiede: spazi per l’incontro e lo studio di studenti universitari, aperti anche alla sera e nei weekend,  più eventi e momenti di aggregazione specifici per gli studenti universitari di tutti gli atenei, aumento in generale della vivacità della città (diurna e notturna) per i giovani, migliori collegamenti di Cremona con altre città, trasporti urbani più efficienti, offerta di attività e strutture sportive per studenti universitari, disponibilità di alloggi e migliori  servizi per trovarli, un servizio mensa e più luoghi per la ristorazione degli studenti anche alla sera.

2 – Come favorire l’incontro tra i giovani che studiano qui e le imprese del territorio, incentivando in questo modo la permanenza a Cremona dei fuori sede?
Ferruccio Giovetti. Costruendo sinergie con le realtà del territorio, per esempio con l’Arvedi Campus e le altre realtà industriali (Auricchio, Negroni), magari aprendo lo sguardo anche a realtà vicine (penso, per esempio ad MTA di Codogno che assume SOLO laureati)

Alessandro Portesani. La collaborazione tra scuole, università e imprese è di importanza strategica per l’innovazione e lo sviluppo della città. Lo scambio di conoscenze tra i luoghi di formazione e aziende e l’attuazione di progetti comuni sono fondamentali per l’attrattività dei nostri percorsi universitari ma anche professionali, la competitività delle aziende, l’occupabilità dei laureati e dei giovani formati, e la crescita economica e sociale del nostro territorio. Se otterremo la fiducia dei cremonesi, cercheremo nell’ambito delle competenze comunali, di andare a potenziare tutte quelle attività che mettono in contatto domanda e offerta di lavoro: un problema che non è solamente di Cremona ma di tutto il Paese.

Andrea Virgilio. Il collante fra università e imprese è la ricerca, perché risponde alle esigenze di innovazione delle nostre eccellenze produttive e, nel contempo, a un’ambizione positiva di una nuova generazione che vuole abbracciare le sfide del futuro. Pensiamo alla transizione ecologica, energetica, digitale: sono percorsi che richiedono competenze, lungimiranza, attenzione alla realtà delle nostre aziende. Lo Zaf Innovation Center risponde a queste esigenze, perchè garantisce l’interazione fra il mondo della ricerca e le aziende, per creare modelli di sviluppo di una filiera sostenibile e circolare, in particolare, nell’ambito lattiero caseario.

Paola Tacchini. Collaborazioni con aziende locali per creare opportunità di tirocinio e lavoro per gli studenti possono aumentare l’attrattiva della città.  Organizzare fiere di career day, forum o eventi di networking dove studenti e imprese possano incontrarsi, interagire e stabilire contatti.  Coinvolgere le istituzioni accademiche locali, le associazioni di categoria e le camere di commercio per promuovere tali eventi.  Organizzare fiere di career day, forum o eventi di networking dove studenti e imprese possano incontrarsi, interagire e stabilire contatti.  Coinvolgere le istituzioni accademiche locali, le associazioni di categoria e le camere di commercio per promuovere tali eventi.

Angelo Frigoli. (vedi a fondo pagina)

Maria Vittoria Ceraso. L’alleanza università-imprese permetterebbe di offrire programmi formativi in linea con le esigenze di lavoro, fornendo agli studenti un background formativo incentrato anche sulle competenze necessarie per aumentare le opportunità di lavoro dopo aver conseguito la laurea. Le Università così potrebbero attrarre studenti offrendo programmi con possibilità di stage presso aziende interessanti, rendendo i corsi di laurea più appetibili; dall’altro lato, le imprese si ritroverebbero ad avere a disposizione figure professionali neolaureate che posseggono un quadro di conoscenze e competenze in linea con le proprie esigenze.

3 – Quali altri corsi universitari – sia triennali che magistrali – vedreste con favore, oltre a quelli già esistenti?
Ferruccio Giovetti. Non siamo per gli spot elettorali, quindi per ora non è il caso di fare azzardi, ma utilizzando quel buonsenso che caratterizza la nostra lista, possiamo dire che  lo verificheremo dopo un confronto e in accordo con  gli atenei e con le realtà imprenditoriali del territorio, per creare corsi che diano poi realmente un inserimento immediato nel mondo del lavoro e non corsi fini a se stessi.

Alessandro Portesani. Sicuramente un potenziamento di tutti quei corsi di laurea che insistono sul comparto agroalimentare che è la cifra del nostro territorio. E in merito a questo la priorità è l’Istituzione di una Fondazione per la governance di un ITS Agroalimentare. Seguiremo con particolare attenzione l’apertura di corsi in ambito sanitario e socioassistenziale vista la situazione sociale e demografica della nostra città. Quelle figure saranno sempre più centrali e indispensabili per Cremona. E ultimo, ma non ultimo anche un rilancio serio e reale di quegli indirizzi di restauro soprattutto per gli strumenti ad arco che sono un altro punto fermo per lo sviluppo della città e della grande tradizione liutaria.

Andrea Virgilio. Vedo una continua relazione fra la Cattolica e il Politecnico, questo potrebbe garantire anche nuove opportunità formative. Ma penso anche alla partita legata alla sanità, perché l’interazione con l’Università di Brescia potrebbe favorire da una parte il recupero di alcuni spazi, dall’altra nuovi corsi di laurea. Il nostro compito resta quello di facilitare incontri e relazioni perché è da questo approccio che possono nascere nuove opportunità.

Paola Tacchini. Potrebbero essere introdotti nuovi programmi accademici in base alle esigenze e alle opportunità del territorio. Ad esempio: Ingegneria Meccanica Avanzata. Date le numerose industrie manifatturiere presenti, potrebbe formare professionisti capaci di progettare e gestire processi innovativi nel settore manifatturiero.
Scienze Agroalimentari e Biotecnologie: considerando l’importanza dell’agricoltura e dell’industria alimentare nella regione, potrebbe preparare gli studenti ad affrontare le sfide globali legate alla produzione alimentare sostenibile e all’innovazione nel settore.
Gestione dell’Industria Musicale e dello Spettacolo: date le radici culturali e musicali di Cremona, potrebbe attrarre studenti interessati a combinare passione e competenze manageriali nel settore creativo.
Turismo Sostenibile e Valorizzazione del Patrimonio Culturale: vista la ricchezza culturale e artistica della regione, potrebbe formare professionisti capaci di gestire in modo responsabile il turismo e promuovere la valorizzazione dei beni culturali locali.
Scienze Ambientali e Sviluppo Sostenibile: date le sfide legate alla sostenibilità ambientale, un corso di scienze ambientali e sviluppo sostenibile potrebbe formare professionisti in grado di affrontare le questioni legate all’ambiente e alla gestione sostenibile delle risorse naturali.

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Maria Vittoria Ceraso. In considerazione del fatto che Cremona è un punto di riferimento internazionale per la zootecnia e che nella nostra città ha sede la SCIVAC, la più grande Società Scientifica Veterinaria d’Italia avente come finalità l’educazione scientifico-professionale dei veterinari, si potrebbe in futuro pensare ad un corso universitario di Veterinaria, Scienze e Tecnologie delle produzioni animali, Tecnico Veterinario. Inoltre la relazione tra università e aziende potrebbe favorire l’istituzione di corsi di laurea sperimentali a orientamento professionale, pensati per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e dunque a quelle richieste dalle imprese.

4 – Mettereste a disposizione degli studenti universitari facilitazioni economiche quali contributi sugli affitti; agevolazioni sugli acquisti nei negozi; gratuità o scontistica per attività culturali, spettacoli, sport, trasporti ecc.? Dove trovare le risorse economiche necessarie?
Ferruccio Giovetti. Tra le proposte del nostro programma c’è ‘Cremona Full Card’ con sconti fino al 20% con esercizi convenzionati ma che per i giovani universitari è uno strumento per accedere a sgravi fiscali sugli alloggi e mezzi di trasporto. Le risorse possono provenire da bandi, da voci riviste del bilancio comunale oppure anche da sinergie e convenzioni con le realtà del territorio.

Alessandro Portesani. Il nostro programma di governo si propone la creazione di apposite convenzioni comunali al fine di definire nuove aule studio per gli studenti della città: un problema emerso con forza negli ultimi mesi e al quale l’attuale amministrazione comunale non è ancora riuscita a dare una risposta definitiva e completa. Fondamentale sarà la sinergia con i privati siano essi fondazioni o altri enti particolari: volontariato, oratori o congregazioni ecclesiastiche come i Barnabiti. La scontistica per gli studenti è già in atto da tempo per quanto riguarda le attività culturali. Certo si potrà aumentare e allargare la platea. Sarà importante che le istituzioni scolastiche o accademiche informino gli studenti di questa possibilità. Per quanto riguarda i trasporti si potrà sicuramente valutare rispetto a una valutazione delle risorse economiche. Puntiamo anche sul ruolo del Forum che sarà anche quello di proporre modalità di promozione alla fruizione dei servizi cittadini, con modalità comunicative adatte ai giovani attraverso i loro canali e i loro linguaggi.

Andrea Virgilio. In tema di agevolazioni l’amministrazione non si tirerà indietro, farà dunque la sua parte. Occorre però che sia un’intera comunità a prendersi carico di un percorso virtuoso di accoglienza: penso al mondo del commercio, a quello sportivo, penso a un’imprenditoria che potrebbe mettere in campo nuove offerte per i giovani. Molti studenti hanno definito Cremona una città “tranquilla”: cerchiamo di mettere in campo iniziative pubbliche e private per promuovere eventi, per favorire quell’associazionismo culturale che sta già offrendo tanto alla città.

Paola Tacchini. Sicuramente facilitare gli studenti negli affitti, acquisti, trasporti, eventi culturali sarà una nostra priorità, come tutto ciò che riguarda i giovani.

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Maria Vittoria Ceraso. Promuovere sconti e convenzioni per gli studenti per servizi, trasporti, e negozi attivando una serie di collaborazioni con altri enti (Provincia e Camera di Commercio) e ricercando sponsor (attività commerciali). Sul tema affitti nel nostro programma abbiamo proposto il progetto Prendi in Casa: studenti universitari ospitati da anziani, un progetto pensato e già sperimentato in altre città (Milano, Padova ecc.) per offrire un’alternativa di alloggio a prezzi accessibili e dare una risposta alla solitudine stimolando l’incontro tra generazioni. Non si tratta dunque di un rapporto di tipo assistenziale, ma di un patto intergenerazionale tra la popolazione studentesca e i cittadini over 65.

5 – Negli anni il Comune ha siglato vari protocolli di intesa con gli Atenei, contribuendo anche economicamente allo svolgimento dei corsi. Continuerete su questa strada? Vedete altri modi per legare sempre di più gli Atenei a Cremona?
Ferruccio Giovetti. 
Cremona, per la sua conformazione territoriale è molto più a “misura d’uomo” rispetto a Milano. Non bisogna trascurare neanche l’aspetto del costo della vita, che a Cremona è nettamente inferiore rispetto alle metropoli e per questo Cremona, può diventare un terreno di sicuro interesse per gli Atenei. A Cremona, le università possono garantire un’offerta formativa di spessore agli studenti senza appesantire le finanze delle famiglie, avendo oneri d’iscrizione e frequenza meno gravosi. In prospettiva si può solo migliorare l’aspetto attrattivo per gli Atenei di qualsivoglia facoltà, offrendo anche spazi adeguati,  anche in immobili di proprietà municipale dormienti, o comunque intessendo un dialogo fitto con le stesse, in base alle offerte formative che si fanno strada in questo continuo divenire culturale accademico.

Alessandro Portesani. Sicuramente proseguiremo nell’aiuto economico del comune per lo svolgimento dei corsi, Cremona dovrà diventare sempre più attrattiva e solo in questo modo si potrà legare gli atenei alla città. Abitazioni. Servizi culturali. Aule studio aperte per gran parte della giornata. Questi sono gli elementi fondamentali.

Andrea Virgilio. La presenza delle università cittadine è un fattore fondamentale di sviluppo che dovrà essere coltivato anche negli anni futuri. Le convenzioni che il Comune ha stipulato con gli atenei, anche dal punto di vista economico, testimoniano l’investimento fatto e prevedono impegni reciproci a vantaggio dei giovani, della loro formazione e del loro inserimento lavorativo, a supporto delle filiere che contraddistinguono l’economia del territorio. Le stesse costituiscono quindi una base che ci consente di collaborare per la definizione di progetti e per la partecipazione a bandi nei quali la presenza delle universita’ offre un valore aggiunto in termini di ricerca e di innovazione.

Paola Tacchini. Anche i protocolli di intesa con gli Atenei andranno avanti. Tuttavia, solo arrivando a conoscere e poter gestire il bilancio del comune di Cremona potremmo dare delle corrette proposte

Maria Vittoria Ceraso. Dare continuità ai Protocolli d’Intesa con gli Atenei garantendo risorse su più anni è certamente la modalità per mantenere l’Università nella nostra città. In questa strategia potrebbero essere coinvolte anche le imprese nell’ambito di quella sinergia e collaborazione tra mondo universitario e mondo economico.

Angelo Frigoli. Per noi di Alternativa comunista il tema delle università come quello dell’istruzione in genere è molto sentito. La cultura, la conoscenza, da sempre per noi comunisti è il mezzo con cui la classe lavoratrice e in
generale l’umanità può difendersi dal capitalismo e progredire. La nostra città ha bisogno di allargare
l’offerta formativa. Ma soprattutto l’università si sta rivelando un sogno sempre più difficile da raggiungere per i figli delle classi lavoratrici. Da troppo tempo lo sbarramento economico, una vera e propria barriera, ha dato una connotazione di classe all’istruzione, basti pensare che il 14 % dei bimbi italiani nasce in contesti disagiati e in povertà, stato che non gli permette di poter sviluppare le proprie potenzialità.
Figuriamoci quindi quale altra percentuale di famiglie vive sull’orlo di questa linea e quindi comunque non si potrà permettere un figlio universitario. Quello che necessita per poter dare libero accesso alle università italiane da parte della classe lavoratrice è proprio la rimozione di questa barriera.
Saranno necessari l’abolizione del numero chiuso, trasporti gratuiti, mense gratuite, alloggi gratuiti, unico
modo per poter davvero aprire il mondo universitario. Non crediamo che ci debba essere un percorso privilegiato per chi viene a studiare nella nostra città ma i servizi e le possibilità devono essere condivise
con i cittadini cremonesi: luoghi di sport gratuiti per tutti, luoghi di ritrovo e studio condivisi, di riunione
e socializzazione. Insomma il benessere deve essere condiviso e non esclusivo. Non si capisce perché un
giovane cremonese debba avere meno possibilità di un giovane studente universitario.
Ovviamente tutto ciò comporterà una ridistribuzione delle risorse nelle nostra città dalle fasce più ricche
al resto della cittadinanza.

(a cura di Giuliana Biagi)

A QUESTO LINK TUTTE LE INFORMAZIONI SU COMUNI AL VOTO

I TEMI GIA’ TRATTATI:

1. https://www.cremonaoggi.it/2024/05/19/rigenerazione-urbana-le-idee-per-il-futuro-della-citta/

2. https://www.cremonaoggi.it/2024/05/23/giovani-anziani-immigrati-le-idee-per-il-welfare-del-futuro/

3. https://www.cremonaoggi.it/2024/05/29/cultura-motore-di-sviluppo-sociale-ed-economico-le-idee-in-campo/

4. https://www.cremonaoggi.it/2024/05/31/sicurezza-realta-e-percezione-la-parola-ai-candidati-sindaco/

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