Cronaca

Diffamazione: Dotti si scusa, ma
"non c'è onorabilità professionale"

Vittorio Dotti

Ieri Vittorio Dotti, 60 anni, appassionato di fotografie e di scrittura, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi per peculato per esseri instascato i soldi della madre di cui era amministratore di sostegno. Oggi era di nuovo davanti al giudice, questa volta con l’accusa di diffamazione, per aver offeso la reputazione dell’avvocato Chiara Barcellesi, che era stata nominata al posto suo come amministratore di sostegno della madre.

Per la procura, l’uomo, dal 14 al 28 dicembre del 2020, aveva inviato diverse mail dal contenuto offensivo e denigratorio anche a diversi soggetti, come la direzione generale di Ats Valpadana, alcuni medici e testate giornalistiche, offendendo la reputazione della vittima, all’epoca laureata in Giurisprudenza, sia come persona che come professionista.

L’imputato è anche accusato di minacce. Aveva inviato alla donna mail nelle quali aveva minacciato di metterla alla berlina con la stampa e che l’avrebbe sottoposta a pubblica infamia, inviandole anche foto raffiguranti bambole spogliate, mutilate, infilzate con forchette e attaccate al filo spinato, nonchè un teschio. Foto con l’augurio “sempre che a te, a Dio piacendo, non venga un fortunoso colpo già prima”.

Una volta assunto l’incarico di amministratore di sostegno della madre dell’imputato, la professionista aveva rilevato “una forte conflittualità all’interno del nucleo familiare causata dai comportamenti autoritari posti in essere dall’imputato nei confronti di tutte le persone coinvolte nell’assistenza e nella cura della madre, ai quali impartiva discutibili direttive, anche sul piano medico terapeutico”.

Nel mese di novembre-dicembre 2020 l’anziana madre di Dotti era risultata positiva al Covid, e di conseguenza si era attivato l’iter sanitario: c’era stato l’intervento dell’Usca e i tamponi naso faringei effettuati alla donna, ma l’imputato si era opposto, e da lì era iniziato il sistematico inoltro di mail diffamatorie e di post su Facebook ai danni dell’amministratore di sostegno.

Contro l’imputato, la Barcellesi si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Sara Ferrara di Piacenza, mentre Dotti è assistito dall’avvocato Alessandro Zontini.

Oggi il 60enne, nel corso di dichiarazioni spontanee, si è scusato “per le offese a livello personale, ma in quel momento ero molto arrabbiato e ciò ha influenzato il mio modo di esprimermi, ma confermo in pieno che l’onorabilità professionale non c’è“. Dotti ha sostenuto che con le sue scelte è riuscito a salvare la vita della madre malata di Covid, poi guarita. “Se fai il Covid, poi sviluppi gli anticorpi, le persone che hanno fatto il Covid non vanno vaccinate, perché se no vengono mandate all’altro mondo. Fino a quando mi è stato possibile curare mia madre, lei ha goduto di salute. Mi sento in dovere di denunciare mio fratello e l’ex amministratrice di sostegno“.

La sentenza nei suoi confronti sarà pronunciata il 25 settembre.

Sara Pizzorni

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