Cronaca

Dopo Padania Acque fibrillazioni
anche su Cda di Centropadane Srl

“Abbiamo appreso con grande sorpresa che nel pomeriggio di martedì ha provveduto alla nomina del Consiglio di Amministrazione della società Centro Padane disattendendo la nostra richiesta di confermare i due componenti uscenti che, a nostro giudizio e di molti, avevano ben operato”.

Inizia così la seconda lettera aperta nel giro di una settimana (leggi qui: Il centrodestra “Bernardini e Gozzi restino nel Cda di Centropadane srl”) dei consiglieri provinciali Patelli, Sisti, Rossoni, Raglio, Bibiani, rivolta al presidente della provincia Paolo Signoroni, dopo l’indicazione da parte di quest’ultimo di Elena Bernardini (area Pd) e Paolo Abruzzi (Civici) quali rappresentanti della Provincia nel Cda della srl con compiti di progettazione di infrastrutture per conto soprattutto degli enti locali.

Una vicenda che assomiglia a quella del rinnovo del Cda di Padania Acque, con uno scontro tra elementi politici della stessa area (in quel caso il centrosinistra; per Centro Padane il centrodestra), e che va letta nell’ottica delle prossime elezioni di secondo livello per il rinnovo del consiglio provinciale, dopo le elezioni amministrative.

“Lei – così si rivolgono i cinque consiglieri espressione di Lega e Forza Italia  – senza alcun confronto preventivo con noi che abbiamo l’onore di rappresentare un’ampia fascia  di amministratori locali, ha proceduto di imperio preferendo ad una professionista stimata, esperta e capace quale l’arch. Bruna Gozzi, già presidente dell’ordine degli Architetti di Cremona, una figura con un preciso ruolo politico (…) per lo più proposta dal Presidente di un’associazione culturale”.

La Sua scelta, che ci sentiamo di stigmatizzare pubblicamente, appare ancor più incomprensibile in quanto tradisce la fiducia che le abbiamo più volte documentato, mantenendo sempre un atteggiamento responsabile e costruttivo, fino al punto di garantire il numero legale per l’espletamento delle attività istituzionali, compreso l’approvazione di atti fondamentali per l’ente, mentre i consiglieri di maggioranza disertavano le sedute del consiglio provinciale.
Le aticipiamo sin d’ora che depositeremo nei prossimi giorni un’interrogazione a risposta scritta, con la quale le chiederemo di chiarire pubblicamente le ragioni per le quali ha deciso di ignorare la proposta di candidatura”.

“Esprimiamo infine – è la conclusione –  il nostro rammarico di fronte all’evidenza che l’interesse di una società strategica
a partecipazione pubblica, venga sacrificato assecondando un piccolo gruppo di potere”. gb

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