Politica

"Dipendenza da smartphone, una droga":
Incontro con Gandolfini al Monteverdi

‘La dipendenza è un malattia cronica recidivante ma prevedibile e curabile’ ha concluso così Massimo Gandolfini neurochirurgo e consulente della Presidenza del consiglio, il suo intervento all’incontro dal titolo ‘ Vivere senza te – smartphone e nuove dipendenze’ organizzato dalla lista Giovetti al teatro Monteverdi, martedì sera. “Ringrazio i nostri illustri relatori per la loro disponibilità”,  ha salutato nel suo intervento introduttivo il candidato sindaco Ferruccio Giovetti. Nei dettagli, dopo aver fatto un “in bocca al lupo” per le imminenti elezioni al candidato sindaco e ai consiglieri presenti in sala, il professor Massimo Gandolfini ha illustrato come una dipendenza stravolga la mente umana, il cervello sia completamente schiavo di una sostanza e il bisogno diventi ossessivo compulsivo, tanto da ingabbiarlo in uno stato avulso dalla realtà, che lo porta a fare azioni che altrimenti non farebbe.

La fascia d’età maggiormente colpita dalle dipendenze da qualsivoglia tipo di dipendenza è quella dell’adolescenza, ma il range d’età si è abbassato, vedendo il suo inizio già a 13-14 anni.

Tra i relatori anche l’avvocato Piercarlo Peroni referente dell’associazione Family Day di Brescia, che ha sottolineato come la responsabilità della famiglia nella “culpa in educando”, per l’utilizzo degli smartphone e dei device, sia sempre attuale e che le regole ben precise date ai giovani, siano sempre la migliore soluzione per non cadere nel vortice delle dipendenza.

“Sicuramente questa serata – ha sottolineato Ilenia Cirrone, candidato consigliere della lista Giovetti – ci ha dato lenti diverse per comprendere cosa significa dipendenza e quali sono i pericoli del nostro contesto sociale”.

Non sono mancate spiegazioni sull’uso della cannabis terapeutica e del fentanyl, quest’ultimo sempre più utilizzato per sintetizzare le sostanze stupefacenti che circolano ai giorni nostri. “La dipendenza da smartphone – ha precisato Peroni – agisce a livello psicologico e mentale come una sostanza stupefacente, come accade per l’alcolismo e la pornografia”.

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