Cronaca

Fogliazza, in tanti per onorarlo
nella camera ardente a Crema

Un momento triste, di memoria, ma anche di unione. Crema è fortemente scossa dalla scomparsa di Cesare Fogliazza, DG della Pergolettese, ma più in generale grande uomo di sport del territorio.

Fogliazza lascia un vuoto incolmabile, come testimoniato dalle tantissime persone giunte oggi in città per onorarne la memoria. Dalle 16 infatti è stata aperta la camera ardente, per un saluto a Cesare in attesa dei funerali di domenica, alle ore 16, nella chiesa “Beata Vergine” di Pizzighettone.

Tanti i personaggi del mondo del calcio e della politica a Crema, che si sono stretti attorno al dolore della famiglia. Presenti, insieme a giocatori e membri della società Pergolettese, anche rappresentanti dell’amministrazione comunale, oltre ovviamente ai suoi più cari amici e famigliari. Non poteva mancare anche Ariedo Braida, unito da un forte legame con Cesare.

“Io ci sono stato fino all’ultimo respiro di “Cesarone” – racconta Alessio Tacchinardi, ex calciatore e grande amico di Fogliazza – Ha combattuto come un leone fino all’ultimo secondo, ma lui era così, l’ha dimostrato fino alla fine. Non voleva mollare perché è un gladiatore. Se ne va per me un amico forte e grande, ma penso anche per tantissima gente, perché è stato qualcosa di eccezionale, quindi condoglianze alla famiglia. Sono felice di averlo assistito fino all’ultimo secondo perché per me era più di un amico. Sono tantissimi anni che che lo conosco, ci sarà un vuoto forte. Lui ha combattuto perché ha un cuore forte, enorme, grande come lo era come persona. Era un punto di riferimento per tantissima gente, anche per me per primo, quindi io perdo una persona importante. Adesso sarà dura, ma bisogna andare avanti, perché sono convinto che dall’alto ci darà consigli, ci darà una mano. E’ stato veramente per me più di un amico, ma per tanta gente era un grande punto di riferimento”.

“E’ una perdita grandissima perché, come dimostra l’affetto che sta riscontrando in questo momento, Cesare ha fatto del bene a tantissime persone – spiega Giovanni Mussa, allenatore della Pergolettese – Avrà un grandissimo ricordo e avrà un seguito da questo punto di vista, che proseguirà nel tempo, perché ha seminato delle cose fatte bene e adesso sarà compito di proseguire questo compito e cercare di onorare al massimo quello che lui ha lasciato. Sapevamo che la situazione di Cesare non era semplice e quindi ce l’abbiamo messa veramente tutta tra di noi non nello spogliatoio. Abbiamo continuato a insistere su questa cosa che era un nostro dovere, un obbligo morale proprio per noi quello di dare questa soddisfazione a Cesare. Sapevamo che attraversava un momento delicato e complicato e i ragazzi sono stati bravissimi. Siamo orgogliosi di avergli donato quest’ultimo momento felice”.

“Io l’ho sempre considerato un secondo padre – sottolinea Gabriele Bolis, DS della Pergolettese – E’ una perdita dolorosissima, dovremo ripartire con la forza di sempre. In questi momenti dobbiamo cercare di essere forti e farci grandi. Lui ci ha dato questa forza, però è un dolore fortissimo, non solo per lo sport, ma per tutto, perché sono quarant’anni di sociale, non solo di sport. Di relazioni, di amicizie, di verità e di lealtà, in un mondo in cui non c’è molto di tutto questo. Gli è stata diagnosticata la malattia a metà dicembre, fortunatamente il giorno del suo compleanno, il 5 maggio, è riuscito a festeggiare con tutti noi, con tutta la squadra. E’ stato l’ultimo regalo, oltre alla salvezza della squadra”.

Simone Guarnaccia

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