Rigenerazione urbana
Le idee per il futuro della città
Abbiamo chiesto ai sei candidati sindaco di esprimersi su alcuni tempi impattanti per Cremona nei prossimi 5 anni. La rigenerazione urbana è il primo tra quelli che abbiamo loro proposto, convinti che da qui passino molte delle trasformazioni che possono garantire vivacità culturale, sociale e sviluppo economico. In altri termini, consentire a Cremona di competere positivamente nel confronto con altri territori
Ai candidati sono state chieste risposte brevi e puntuali, una sintesi di quello che si trova espresso nel dettaglio nei loro programmi. Seguiranno altri temi: welfare, sicurezza, cultura e turismo, infine le relazioni tra la città e l'esterno.
Il tema della Rigenerazione parte dal presupposto che le città vanno manutenute nella loro dimensione urbanistica e architettonica, ma vanno progettate mettendo al centro le persone e la qualità della loro vita. Qual è la vostra idea di rigenerazione urbana?
Andrea Virgilio. Rigenerare gli spazi pubblici significa valorizzarli non solo dal punto di vista di una riqualificazione materiale ma anche immateriale. Ci sono luoghi che possono infatti diventare nuovi contesti per la socializzazione, la relazione e l’incontro delle persone.
Paola Tacchini. Barriere verdi attorno alle scuole cittadine per ridurre le polveri sottili verso gli edifici. I parchi e i giardini devono essere pensati con una nuova concezione e trovarsi in leggera depressione in modo che drenino con maggior facilità l’eccesso d’acqua, anche sostituire in “prato armato” le aree di parcheggi per permeabilizzare il suolo.
Angelo Frigoli. La rigenerazione urbana passa per la manutenzione dell’esistente e per la progettazione del futuro. Tre sono gli aspetti che si devono intrecciare: la mobilità, gli spazi di aggregazione e di dimora, il verde ed in generale la fruibilità all’aria aperta della città.
Maria Vittoria Ceraso. La rigenerazione permette alle persone di riappropriarsi di spazi, migliorando la qualità della vita. Coinvolgere gli attori sociali favorendo le istanze cittadine; l’obiettivo non è solo la trasformazione spaziale ma il miglioramento del contesto sociale e ambientale. Rigenerare significa ascoltare e interpretare la città, i quartieri e addirittura le vie.
Ferruccio Giovetti. Riqualificazione e benessere sono imprescindibili per creare un ambiente adatto alle esigenze dei cremonesi. Censimento degli immobili di proprietà pubblica e valutare la possibilità di riutilizzo. Riqualificazione Giardini Pubblici, riutilizzo del Politeama come museo dei personaggi storici cremonesi, sistemazione dei sottopassi abbandonati.
Alessandro Portesani. Noi pensiamo che la rigenerazione urbana sia un concetto rivolto al recupero dell’esistenza e di spazi dismessi o abbandonati. Questa attività deve essere svolta solo con un approccio sistemico e non frammentato.
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Periferie. La riqualificazione delle periferie coinvolge il tema della rigenerazione sia urbana che sociale. Quali investimenti sul versante degli spazi comuni, degli interventi sociali, del collegamento con le altre zone della città?
Virgilio. Per quanto riguarda gli spazi comuni dobbiamo proseguire con gli interventi di rigenerazione delle case popolari; sull’edilizia scolastica dobbiamo ottenere altre risorse per un terzo polo dell’infanzia, mentre dopo san Felice, e il quartiere Po occorre continuare la ricerca di fondi per riqualificare le aree verdi.
Tacchini. Ripristino dei centri di aggregazione giovanili, e spazi per gli anziani autosufficienti. Servizi di sostegno e reti di vicinato per le persone sole, fragili e non autosufficienti. Orti urbani. Riqualificare aree dismesse per utilizzo di fonti energetiche sui tetti. Opere di murales, bandi ad artisti locali con pitture antismog.
Angelo Frigoli. Ripresa in carico del Comune della cura degli asfalti e dei marciapiedi, ricreando una squadra di dipendenti direttamente dal Comune, con macchinari e mezzi. E’ pericoloso con il sistema degli appalti girare per Cremona. Gratuità di mezzi pubblici ed ecologici e collegamenti con le periferie (provate ora a spostarvi coi mezzi la sera o nei weekend). Apertura di poliambulatori di quartiere, potenziando la prevenzione.
Maria Vittoria Ceraso. Riqualificare le periferie significa ridurre l’emarginazione e le situazioni di degrado anche grazie alla riqualificazione delle relazioni sociali, il senso di comunità, la qualità dell’ambiente di vita e dei servizi. Vanno in questo senso i progetti di riqualificazione parchi pubblici, scuole, edilizia popolare, ciclabili, decentramento servizi.
Ferruccio Giovetti. Rivedere l’attuale trasporto pubblico, riorganizzando eventualmente percorsi ed orari. Dialogo con le associazioni di volontariato e promozione di spazi che permettano a bambini, giovani e anziani di vivere il loro quartiere serenamente. Rigenerazione della zona Cascinetto e stop alla locazione degli immobili comunali per i centri sociali.
Alessandro Portesani. Gli abitati che si possono definire periferici sono quelli posti nell’arco a nord della città, tra via Milano e via Giuseppina. Separati dal resto della città da due infrastrutture: Via Dante, che deve diventare più vivibile e permeabile alla mobilità pedonale e ciclabile, oltre che riqualificata in termini di qualità urbana; e Via Nazario Sauro che necessita di interventi infrastrutturali per risolvere i nodi viabilistici.
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Il Centro storico. Il primo tema è quello della fruibilità e di una ulteriore attrattività degli spazi creando o favorendo la nascita di nuovi contenitori di aggregazione (anche per i giovani). Il centro soffre uno spopolamento commerciale: quali azioni per invertire la tendenza? Pensate ad una revisione della ZTL (strade e orari) e del sistema dei parcheggi?
Andrea Virgilio. L’intervento su Radaelli, su San Francesco, Piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII rilancerà un nuovo comparto del centro storico. Sul tema ZTL non credo che una sua revisione risolva il trend nazionale sui negozi. Sul commercio propongo di riservare una quota degli oneri per il distretto urbano del commercio (Duc).
Paola Tacchini. Parcheggi satellite con navette collegate alle scuole per evitare che le auto sostino davanti agli ingressi, ripristinare i servizi di piedibus. Favorire l’imprenditorialità individuale in sinergia con commercianti ed artigiani, valorizzando la filiera corta e reti di distribuzione solidali, con prodotti biologici e locali.
Angelo Frigoli. Creazione di spazi verdi in cui fare sport ed aggregazione gratuitamente, sia in centro che nelle periferie , la possibilità di abitare anche in centro per i redditi più bassi con case popolari e la requisizione delle case sfitte date ad un canone proporzionato allo stipendio.
Maria Vittoria Ceraso. Concertare politiche di controllo sugli affitti dei negozi finanziando un bando per vantaggi economici a favore di micro, piccole e medie imprese. ZTL e parcheggi: revisione complessiva che tenga conto delle istanze di tutti attraverso un tavolo di confronto (residenti, commercianti, lavoratori).
Ferruccio Giovetti. Rivedere le aree di sosta, le tariffe dei parcheggi e le zone ad alta rotazione. Sospensione della ZTL di sera/notte per l’accompagnamento dei residenti deboli fin sotto casa. Revisione del PGT; bando per il commercio 4.0 ‘una scossa per Cremona’ per nuove attività di vicinato e artigianali. Fondo annuo di € 1.000.000 all’anno, per sostenere locazione utenze.
Alessandro Portesani. L’attuale ZTL e la carenza di parcheggi ostacolano la fruizione del centro cittadino e aumentano le emissioni da parte dei veicoli costretti a percorsi tortuosi e insensati. Sicuramente interverremo sulla ZTL e sui parcheggi attraverso la creazione di un gestore unico e la redazione di un piano della sosta.
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Contenitori dismessi. La città dispone di edifici non utilizzati. Ad esempio il complesso ex Monasteri, Santa Maria della Pietà, l’ex Provveditorato, ex Sede Aem, ex Mercato Ortofrutticolo (ecc): come pensate possano essere riutilizzati?
Andrea Virgilio. Oltre a quelli citati aggiungo il Cittanova e il comparto Affaitati e Palazzo Soldi. Dobbiamo muoverci come in questi anni: intercettando canali esterni o costruendo dei progetti con realtà private. Su ex Maai (mercato ortofrutticolo) io vedo un’area verde a disposizione del quartiere.
Paola Tacchini. Creare in aree dismesse spazi per tutti i tipi di esibizioni musicali, teatrali, danza, sportive dilettantistiche e di creatività artistica come gli “street artist”. Si possono trasformare aree in percorsi per skaters, palestre verticali per freeclimber, con i dovuti parametri di sicurezza. Una città da vivere, ma divertendosi.
Angelo Frigoli. (non c’è un capitolo specifico sull’argomento. In generale: requisizione delle grandi proprietà immobiliari e delle case sfitte dei grandi proprietari e assegnazione sotto controllo dei lavoratori, case popolari gratis per giovani, studenti e disoccupati; spazi e strutture ricreative per i bambini e i giovani, nuovi parchi pubblici, ndr).
Maria Vittoria Ceraso. La riqualificazione di edifici non utilizzati può essere pensata nella modalità del partenariato pubblico-privato in un’ottica di sfruttamento delle conoscenze e delle capacità di finanziamento del settore privato.
Ferruccio Giovetti Alla luce del censimento degli edifici di proprietà immobiliare municipale, sarà fatto uno studio di fattibilità per poi vedere come destinare questi edifici dormienti. Prima di dare incarichi a persone esterne al Comune, punteremo sulle risorse interne. Dialogo alla base di ogni rapporto costruttivo.
Alessandro Portesani. Il Comune di Cremona non può immaginare di essere il regista unico del recupero di questi contenitori; necessario inserire elementi di flessibilità attraverso gli strumenti urbanistici, nel rispetto del valore storico e architettonico della città. Diversi degli immobili citati sono ancora inutilizzati non per ragioni di mercato immobiliare, ma per decisioni politiche (vedi ex mercato ortofrutticolo).
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La leva fiscale e finanziamenti. Sempre più spesso la rigenerazione urbana vive del supporto di uno sconto fiscale. Pensate che si possa attuare anche per gli interventi che a Cremona sono in capo ai privati? L’altra leva è quella dei finanziamenti e dei bandi, come pensate di muovervi su questo fronte?
Andrea Virgilio. Da una parte ci sono i bandi europei o del ministero, dall’altra pacchetti localizzativi finalizzati a incidere su Imu, tassa rifiuti, sugli oneri di urbanizzazione; in tema di rigenerazione anche il costo delle bonifiche è importante, un tema che abbiamo posto anche alla Regione.
Paola Tacchini. Siamo convinti che si debba riprendere in gestione alcuni servizi con personale interno garantendo un salario dignitoso. Si porteranno figure professionali all’interno del personale del comune stesso. Bisogna procedere verso una vera transizione energetica che se attuata bene potrà usufruire di finanziamenti europei.
Angelo Frigoli. Necessario rovesciare il capitalismo e battersi per il socialismo, cioè per una società che abolisca le classi sociali e la proprietà privata dei grandi mezzi di produzione, fondata su una reale democrazia, quella dei lavoratori, e su una economia che soddisfi i bisogni della maggioranza della popolazione
Maria Vittoria Ceraso. Oltre alla leva fiscale è necessario puntare su procedure di semplificazione e flessibilità utili per dialogare con le logiche di mercato, garantendo tempi certi e più rapidi. Costante monitoraggio della disponibilità di bandi e finanziamenti a scala ministeriale e regionale; aumentare il peso della soluzione Project Financing.
Ferruccio Giovetti. Occupazione suolo pubblico agevolata per recupero facciate in centro storico e gratuita in caso di ristrutturazione con aumento della classe energetica. Azzeramento del costo del plateatico per gli esercenti che nel centro cittadino realizzino un arredo urbano permanente, oltre ad effettuare manutenzione ordinaria costante dell’edificio dell’esercizio pubblico.
Alessandro Portesani. Intendiamo inaugurare una stagione nella quale l’apporto essenziale degli operatori privati venga valorizzato e coniugato con l’interesse pubblico. Esistono strumenti già collaudati con successo, quali i pacchetti localizzativi. Il Comune dovrà potenziare la propria capacità di intercettare risorse esterne; è solo attraverso un trasparente e corretto bilanciamento degli obbiettivi pubblici e privati che si possono ottenere risultati concreti a beneficio dell’intera comunità.
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