Politica

Biometano: "Il conservatorismo
della destra è ipocrisia elettorale"

“Non si può fare politica energetica territoriale come se si assistesse a una partita di calcio: non è questione di tifoserie, ma di visione strategica. È quindi fondamentale superare le polarizzazioni e promuovere l’economia circolare; i territori hanno, infatti, a disposizione due miniere urbane inesauribili: gli scarti che producono e la conoscenza per valorizzarli attraverso le nuove tecnologie”. Così il candidato sindaco di centro sinistra Andrea Virgilio replica ad Alessandro Portesani, candidato sindaco del centro destra, e Michel Marchi, sindaco del Pd di Gerre de’ Caprioli, sul caso dell’impianto a biometano.

“Un esempio”, sostiene Virgilio, “è il biometano, strumento che genera energia pulita, sostenuto da molte realtà ambientaliste, tanto che organizzazioni come Legambiente lo pongono al centro dello sviluppo della transizione energetica e di una nuova campagna per una corretta informazione ambientale, allo scopo di contrastare fake news e allarmismi di vario tipo. Attraverso l’uso di un impianto di biometano, si arriverebbe ad una riduzione di 9mila tonnellate di CO2 l’anno rispetto alla produzione della stessa energia con fonti fossili (non rinnovabili). La democrazia locale deve partire da qui: da una consapevolezza diffusa.

Regione Lombardia, per esempio, a guida centrodestra, considera queste opportunità come parte integrante dell’ecosistema imprenditoriale e della ricerca lombarda. Le categorie agricole, dal canto loro, ne riconoscono l’importanza, specialmente in un territorio come il nostro, che ha bisogno di conciliare sviluppo e sostenibilità.

Il conservatorismo di alcuni settori del centrodestra locale di fronte a una sfida così ambiziosa è, dunque, solo ipocrisia elettorale, fra l’altro, malamente cavalcata da un candidato che opta furbescamente per una battaglia di retroguardia, anziché rispondere alle tante sollecitazioni di modernità produttiva per una migliore qualità ambientale, come per esempio, quelle di un imprenditore locale, che chiedono un maggiore impulso alle agroenergie, un rafforzamento del legame con il settore fieristico e una maggiore attenzione da parte della politica”.

“Per quanto riguarda quel comparto e la sua vocazione“, continua Virgilio, “sull’area intorno a San Rocco insistono già impianti di economia circolare: il termovalorizzatore, la piattaforma ecologica, l’impianto di depurazione, a cui pochi anni fa è stato aggiunto un impianto di biomasse, fra l’altro proprio voluto dal centrodestra, che all’epoca non aveva battuto ciglio, al contrario di quanto sta facendo ora in campagna elettorale. Ora si tratta di dare ordine ambientale a quel comparto e di andare incontro alle esigenze degli agglomerati urbani presenti, ed è proprio ciò che vogliamo fare, con l’eventuale introduzione del biometano, insistendo con A2A affinché investa sull’area.

Lo stato dell’arte: A2A ha acquistato un’area da un soggetto privato, ha avviato le procedure, più stringenti, come la Valutazione di Impatto Ambientale, richiesta anche dagli oppositori dell’impianto. Gli enti pubblici hanno, poi, proposto modifiche, fatto integrazioni, e il Comune ha sollevato i nodi cruciali come viabilità, piantumazioni, flussi di automezzi, che ora andranno affrontati. Oltre a questo, c’è l’esigenza di realizzare le fognature nell’area degli agglomerati urbani limitrofi. Ecco perché è fondamentale che un nuovo impianto sia affiancato da investimenti adeguati a tutto il comparto. Solo così si tutelano ambiente e cittadini. E tutto questo anche sapendo che le possibili varianti al progetto potrebbero prolungare i tempi del percorso autorizzativo.

Un territorio non accoglie la sfida energetica con proposte superficiali: tre cavalletti, un rendering, lo spiaggione del Po trasformato in Milano Marittima, due sentieri per ciclabili e tre pannelli fotovoltaici. Ed è curioso anche notare che su queste iniziative i protagonisti della destra conservatrice non hanno battuto ciglio quando l’impianto di biomasse è sorto come un fungo in montagna dopo la pioggia; anzi, all’epoca gli stessi avevano, addirittura, proposto una tangenziale in mezzo al parco del Morbasco, dimostrando un ambientalismo peloso che mina la credibilità delle loro stesse affermazioni.

Quindi, quale dovrebbe essere il ruolo di un capoluogo? Diversamente da quanto sostiene Portesani, il capoluogo non è un cane che tiene le orecchie basse con i piccoli Comuni limitrofi. Il suo ruolo, al contrario, è servire tutto il territorio e definire una linea strategica sulle principali questioni, dialogando e interagendo con l’intera provincia e in particolare con i Comuni cintura. Lo fa, lo può fare, solo se esistono apertura al dialogo e rispetto reciproco”.

“Sul biometano”, conclude Virgilio, “eravamo partiti bene: una delibera del Comune di Gerre esprimeva preoccupazioni legittime, ma mostrava apertura al confronto e alla collaborazione. Una delibera successiva ha, poi, chiuso le porte e sono state mosse accuse gratuite al Comune di Cremona. Da uomo delle istituzioni, impegnato per cambiare in meglio le condizioni del nostro territorio, resto convinto che il rispetto sia la premessa fondamentale del confronto e della ragionevole intesa”.

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