Cultura

Collettiva sul simbolo della città: Violins a Cremonabooks

Negli spazi espositivi di Cremonabooks in largo Boccaccino 12/14, in mostra lo strumento musicale, simbolo della città; visto, interpretato e dipinto da quattro artisti, cremonesi e non. Una varietà di stili e tecniche pittoriche che si incontrano e si confrontano affrontando lo stesso tema. L’accostamento di tele e tavole con diversi formati sottolinea la varietà di interpretazioni che il genio artistico può dare ad un strumento che è già di per se, arte. Una mostra collettiva con opere di Federico Bianchi, Adriano Bruneri, Ulisse Gualtieri, Rocio Perez Vallejo e Francesco Verdi. Da sabato 22 settembre ore 17.30 al 12 ottobre.

Federico Bianchi: pittore cremonese dotato di una fertile fantasia e di un’ottima tecnica. La ricerca, lo studio e la riflessione sono le basi del suo lavoro: la tecnica esecutiva viene approfondita, applicata con grande meticolosità e  cura, qualsiasi sia il soggetto dell’opera. Con i violini, in particolare, emerge il grande ingegno dell’artista che rappresenta il simbolo della sua città.

Adriano Bruneri: nato  a Cremona  nel 1954  inizia  il  suo cammino  artistico   molto  presto  sotto  la guida della pittrice Elena Bocchi. Dopo una  fase di sperimentazione oggi si dedica alla rappresentazione figurativa e dipinge generalmente paesaggi , ritratti, scene di  vita quotidiana. Predilige la composizione ad olio, olio e stucco steso con spatola e pennello, tempera.

Ulisse Gualtieri: pittore cremonese (Casalbuttano), che osserva la realtà e la rappresenta filtrata dal suo occhio poetico, raggiungendo sempre risultati stilistici differenti che riescono a sorprendere ogni volta anche i collezionisti che lo conoscono meglio. Propone in questa personale alcune opere inedite di recentissima realizzazione.

Rocio Perez Vallejo: pittrice e new media artist messicana, dopo aver viaggiato a lungo, alla ricerca di nuove immagini ed emozioni da tradurre in arte, decide di mettere le radici nella nostra città, affascinata dal mondo della liuteria e dalla figura misteriosa di Antonio Stradivari.

Francesco Verdi: pittore fiorentino, bambino prodigio e studente modello presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze; propone una pittura con modelli classici in pose teatrali, l’originalità estrema è data dalla luce che illumina i suoi soggetti: di intensità caravaggesca ma inconfondibilmente lunare: blu. Sotto una luce tanto fredda,solo il legno del violino riesce a mantenere un colore caldo.

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