Primo faccia a faccia Portesani
Virgilio in casa degli Industriali
Primo confronto martedì pomeriggio tra due dei candidati alla carica di sindaco, Alessandro Portesani per il centrodestra e Andrea Virgilio per il centrosinistra, un’iniziativa dell’Associazione Industriali a margine della riunione del Consiglio generale. Sollecitati dalle domande del presidente Stefano Allegri, si è parlato del ruolo di Cremona capoluogo, infrastrutture, A2A, ente Fiera, eventi in grado di essere motivo di attrazione per la città.
Da parte degli Industriali è emersa l’urgenza di una politica che sappia tenere insieme le istanze di un territorio provinciale molto diversificato da un capo all’altro. “Ho visto in questi anni emergere tanti piccoli progetti in modo frammentato – ha detto Allegri – ma questo modello non funziona. Le categorie economiche hanno trovato il modo di fare sintesi comune, la politica dei singoli territori invece no”.
Il ruolo di Cremona nel territorio. Per Virgilio il Comune deve essere “facilitatore di processi, i confini amministrativi non contano. In questi anni abbiamo sostenuto il percorso di costruzione delle alleanze”, nel campo della ricerca, ad esempio e delle filiere produttive. Ma, ha aggiunto, c’è bisogno che anche le categorie economiche abbiano una visione territoriale, in modo che la politica abbia più forza nel portare le rivendicazioni ai livelli superiori.
Un nuovo ruolo, più centrale e propositivo di Cremona verso il resto del territorio “è uno dei punti principali del nostro programma”, ha detto Portesani. “C’è molto da fare, dopo la riforma incompiuta delle province, il Comune deve essere leader del territorio provinciale ricostruendo relazioni che sono state decostruite in questi anni, c’è stato uno sfilacciamento delle relazioni”. Un esempio è il mancato coinvolgimento dei comuni di cintura nel progetto del biometano, ha aggiunto il candidato che propone, in caso di elezione, la costituzione di un’area omogenea da almeno 100mila abitanti. Portesani ha poi citato il Masterplan 3C, documento realizzato delle categorie economiche che indica le priorità di intervento, quale “punto di riferimento per il centrodestra. Dobbiamo creare le condizioni affinchè sia declinato operativamente”.
Infastrutture vitali per creare valore. Su questa istanza del mondo imprenditoriale le proposte dei due schieramenti sono simili. Portesani parte dal potenziamento della Paullese sollecitando la regione, cita l’importanza del completamento del raddoppio linea ferroviaria Cremona-Mantova e ricorda che sulla navigabilità del Po gli esponenti del centrodestra hanno ottenuto fondi dalla Regione, “ma servono altri interventi sulla logistica”. Sull’autostrada
Cremona -Mantova, “il tema è complesso, siamo favorevoli, ma attenzione bisogna valutare le condizioni di utilizzo, abbiamo visto cosa è successo con la Brebemi”.
Di approccio intermodale per l’autostrada ha parlato invece Virgilio, ricordando che l’alternativa di una riqualificazione della statale oltre che non avere basi concrete rischia di essere più impattante per l’ambiente. Solo un tenue accenno da parte del candidato sindaco del centrosinistra alla lattanza di Stato e in certe fasi anche della regione sul dare impulso all’infrastruttura. Per quanto riguarda la ferrovia, “abbiamo di fronte la sfida di una lunga fase transitoria”, quella dei cantieri, e occorre premere sulla Regione per migliorare i trasporti sostituivi e la linea per Treviglio.
Si è tornati a parlare anche del Terzo Ponte, “servirebbero parole chiare sul suo futuro” in quanto essendo ancora inserito nella pianificazione sovracomunale, costituisce un blocco virtuale alle possibili espansioni industriali lungo il canale. E poi occorre ragionare con Anas per un possibile trasferimento delle competenze sulla tangenziale di Cremona, attualmente tutta a carico del Comune.
Sul tema viario Allegri ha evidenziato come il collegamento Cremona – Mantova sia “in realtà il collegamento Lione – Vienna”, un asse alternativo a quello del nord lombardo già congestionato, in grado di favorire nuovi insediamenti produttivi nella fascia padana, “con conseguente spostamento di ricchezza dal nord Lombardia verso sud, che ne ha estremo bisogno”.
Quale futuro per CremonaFiere? Domanda vitale per il sistema produttivo cremonese, ma su come rilanciare concretamente l’ente, di cui il Comune detiene la maggioranza relativa e che macina perdite da anni, non sono arrivate risposte definitive. Per Virgilio la Fiera è un “importante snodo di sviluppo e relazioni”, non si devono temere le sinergie con altri soggetti, occorre che si avvicini ancora di più ai bisogni della città, anche mettendo a disposizione i suoi spazi inutilizzati, ad esempio per servizi. E ha fatto l’esempio di Ecomondo di Rimini per suggerire un ulteriore sviluppo di attività che guardino non solo alle manifestazioni, ma a proposte formative.
“Fiera risorsa per l’intera Provincia, ma senza sostenibilità economica non è possibile pensare allo sviluppo”, ha detto Portesani che propone un maggiore protagonismo del Comune di Cremona, anche attraverso una delega assessorile nella ipotetica futura Giunta di centrodestra. Fiera come “vetrina per le nostre eccellenze territoriali, per farlo è necessario trovare sostegno in primis in Regione. Una delle prime cose che farò se sarò eletto sarà fare un abbonamento ferroviario per Milano, è con la presenza continua che si può rivendicare attenzione”. E poi: miglioramento dei rapporti tra eventi fieristici e manifestazioni in centro città e maggiore utilizzo degli spazi di Cà de Somenzi, ad esempio creando un conference center in modo da incentivare il turismo d’affari.
La provocazione di Allegri (trasferire da Lodi a Cremona il cluster dell’agrifood, già riconosciuto come soggetto istituzionale, dove coabitano ricerca e mondo produttivo) trova d’accordo entrambi i candidati, con una chiosa da parte di Virgilio: “Sottolineo in questo senso l’importanza del fiume Po: solo tre capoluoghi insistono nel suo bacino e Cremona può assumere una funzione baricentrica, valorizzando attraverso il fiume le sue eccellenze. Serve una logica territoriale per poter raggiugere l’obiettivo ambizioso del cluster”.
Dagli Industriali arriva anche la sollecitazione a creare in città eventi di maggiore spessore culturale rispetto a quelli proliferati in questi decenni, sulla scorta di manifestazioni quali FestivalLetteratura, o il festival dell’Economia di Trento. Per Virgilio “gli eventi devono essere la vetrina per i cittadini e i turisti di ciò che abbiamo alle spalle, devono nascere da una spinta identitaria”; per Portesani occorre una migliore programmazione e una connessione tra eventi e ciò che la città produce e commercia. La festa del Torrone dovrebbe essere ripensata per impattare in maniera più diretta sul tessuto economico locale e gli eventi in genere diffusi anche nelle periferie.
“Il rapporto con A2A, come intendete gestirlo?” ha chiesto infine Allegri. Portesani prende atto che il Comune conta ormai pochissimo dentro la compagine societaria della multiutility, ma detto ciò, “il rapporto con A2A deve essere un po’ chiarito. Sono stati annunciati investimenti importanti ma non abbiamo visto quasi niente, se non l’industrializzazione nella produzione di biometano che come coalizione non condividiamo, oltretutto in contesto territoriale, un parco naturale, non adeguato. Se questo è il concambio della fusione di Lgh, a noi non sta bene. Andrà rinegoziato, ovviamente entro i limiti delle possibilità esistenti”.
“A2A rappresenta ancora una realtà territoriale, il centrosinistra ha accettato la sfida di entrare in un sistema di relazioni molto più ampio”, ha detto Virgilio, ricordando anche solo dal punto di vista economico quanto ha fruttato al Comune l’arrivo di A2A, ossia dividendi per 17 milioni da 2014 al 2023.
“Il biometano non va demonizzato, ricordiamoci che proprio in quell’area il centrodestra diede il via libera all’impianto a biomasse. Il parco sovracomunale del Po non pone vincoli, vero è che il percorso di realizzazione dell’impianto va accompagnato. C’è un contesto geopolitico che ci dice quanto sia importante un certo grado di autonomia energetica. Una delle prime cose che farò se eletto sarà parlare con A2A circa la realizzazione del programma Cremona 20/30 e sul futuro del termovalorizzatore”.
Insomma, non serve “un approccio nostalgico, con il ‘piccolo è bello’ non si garantiscono investimenti importanti sul territorio”.
Le prime tre cose da fare se saranno eletti? Virgilio promette di dare impulso all’area del Polo tecnologico con adeguamenti urbanistici che facilitino la viabilità attorno allo stadio e, grazie ad Aem, avviare nuove possibilità per le start up. Attivare politiche di “prossimità”, ossia di vicinanza ai cittadini, su più livelli tra cui quello della sicurezza / Polizia Locale; avviare tavoli di lavoro periodici con le forze sociali.
Portesani assicura subito interventi sul decoro urbano e di conseguenza politiche per la sicurezza; rapporti con il Crit per valutare la possibilità di un ingresso del Comune o di una partecipata nel consorzio di via dell’Innovazione Digitale; risoluzione del contratto con Saba per arrivare al gestore unico della sosta. “Il nostro progetto civico nasce dalla volontà di ascolto, per noi è fondamentale una collaborazione continuativa con le categorie economiche. La comunità cremonese deve essere coinvolta nelle scelte strategiche”.
“Le categorie economiche si sono riunite in Assieme”, ha concluso Allegri. “Se ci chiamate, noi veniamo”.
Giuliana Biagi